TERAMO – L’ex sanatorio del Mazzini di Teramo dedicato al Coronavirus, con la creazione di un reparto di rianimazione bis per i pazienti.

In un momento di emergenza come quell che stiamo vivendo è naturale per la Asl di Teramo creare all’interno nell’ex Sanatorio dove attualmente c’è il reparto di Malattie Infettive, un’altra area dedicata alla cura del Covid 19.

La decisione però non è piaciuta ad alcuni medici del reparto di Psichiatria, reparto sacrificato per l’emergenza e trasferito momentamente a Giulianova. Ieri in una lettera (inviata, però, solo a parte della stampa locale) i medici hanno protestano contro  questa decisione “minacciando” una mobilitazione.

Ecco la lettera:

 

“Egregi Colleghi, chiediamo la convocazione urgentissima di un Comitato di Dipartimento allargata a tutti gli operatori del DSM. In queste ore, senza una discussione preventiva interna e sull’onda dell’emergenza Coronavirus, si sta chiudendo, anche comprensibilmente, un servizio senza assicurare però una soluzione alternativa a Teramo per garantire una possibilità di ricovero. Si fa presente che la patologia psichica non è affatto scomparsa, anzi sembra esserci una recrudescenza imponente ospedaliera che non può essere arginata attivando solamente 4 posti a Giulianova. Mezz’ora fa, peraltro, siamo stati avvisati che il reparto di Psichiatria di Giulianova ospitava una persona (con contatto con il figlio che è stato a Milano) con febbre non meglio specificata, la quale questa mattina è stata dimessa, ma non si sa se è positiva al virus. Ieri è stata da noi inviata una paziente di nazionalità cinese in scompenso psicotico presso l’SPDC di Chieti che, una volta arrivata a destinazione, ha manifestato sintomi febbrili con ovvie ripercussioni sul reparto accettante (che da ora, probabilmente, in via precauzionale, potrebbe rifiutare ricoveri dal teramano). Dunque, in tale situazione, è assolutamente insicuro dover stabilire un solo presidio di ricovero (peraltro decentrato a Giulianova, considerato che il PO di Teramo è hub) e si vede l’assoluta necessità di avere anche solo pochi posti letto nel PO di Teramo, visto che il trasferimento dei pazienti può essere estremamente complicato. Poichè era stata data disponibilità per alcuni locali dell’ex trasfusionale e che tale soluzione è stata avallata dal Direttore di Dipartimento, ma negata dal Direttore Generale, chiediamo che sia messa per iscritto la decisione motivata da parte di entrambi. Si fa presente come il personale in servizio presso SPDC di Teramo sia completamente spaesato, demotivato e demoralizzato da questa situazione, non conoscendo il proprio destino. Ma, cosa ancora più grave, stiamo ricevendo continue chiamate da parte dei pazienti e dei loro familiari i quali stanno protestando vivamente contro l’eventualità di chiusura dell’SPDC di Teramo chiedendo una soluzione alternativa presso lo stesso ospedale, minacciando di mobilitare gli organi stampa e di fare azioni di protesta anche legale. Restiamo in attesa di notizie positive e utili per l’utenza allo scopo di fronteggiare sia l’epidemia che il disturbo psichiatrico in comprensibile aumento”.

 

Gabriella Rapini, Agostina Giardini, Domenico De Berardis, Luigi Olivieri e il personale tutto dell’SPDC di Teramo.