L’assessore regionale all’istruzione Pietro Quaresimale non ha perso tempo. Con la riapertura delle scuole ha iniziato un suo tour  in alcuni istituti scolastici abruzzesi per ascoltare i dirigenti, confrontarsi con i docenti e vedere di persona come gli studenti stanno affrontato questi primi giorni di scuola del 2022.

“Da parte mia ci sarà il massimo impegno per rendere più semplice possibile questo periodo complesso venendo incontro alle varie esigenze e problematiche del settore scolastico perché la scuola è futuro, crescita e speranza”.

Specialmente in fasi storiche come questa non è facile spiegare cosa simbolizzi la scuola e quale sia il suo ruolo. Sicuramente deve aiutare la crescita personale, essere un luogo dove si accompagnano i ragazzi attraverso un percorso di conoscenza del mondo e di se stessi.  “È sempre stato così – ha detto l’Assessore agli studenti –  da Socrate in avanti. Le domande di Socrate hanno segnato la storia del pensiero occidentale! Perché è così importante l’incontro? Perché, appunto, a scuola non si istruisce soltanto. Si educa. Educazione vuol dire che dalle scuole superiori si spera che escano veri uomini e vere donne. E questo non lo fa solo il sapere in sé

Le mura scolastiche offrono opportunità di relazione e di vita. Il ruolo della scuola è di educare, e di formare i ragazzi in modo che siano pronti per affrontare la vita, insegnando la libertà di pensiero e l’indipendenza in un percorso che non è solo di tipo conoscitivo ma anche e sociale. In seguito all’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo la visione di scuola come bene comune però è andata via a via sfumando e la scuola è diventata per molti ragazzi un peso e anche fonte di ansia.

Sapere di poter contare sulla vicinanza delle istituzioni e per questo ancora più importante e bene ha fatto l’assessore Quaresimale a far sentire la sua presenza . “Avverto  smarrimento negli studenti per la perdita di quel luogo che prima li aiutava a relazionarsi e sentirsi parte integrante della società. Mai come ora possiamo vedere l’importanza della scuola intesa come luogo fisico e di ritrovo, ed è anche per questo che  intendo essere sempre più presente nelle scuole che può e deve essere considerata bene comune”.