TERAMO – Il 10 dicembre 1966 nasceva a Teramo Pietrino Di Natale.
Cinquantadue anni dopo, sempre il 10 dicembre, nel 2018, con una solenne concelebrazione nella cattedrale di Santa Maria Assunta, nel cuore dell’antica Teramo, è stato dato il via al processo diocesano di beatificazione del giovane di Ornano Piccolo di Colledara, scomparso tragicamente il 20 agosto del 1984 “in concetto di santità”.
Con l’avvio del processo di beatificazione Pietrino Di Natale è stato proclamato “servo di Dio” e mostrato come un modello per tutti, un’esempio di santità quotidiana vissuta nella semplicità delle piccole cose di ogni giorno.
Ma chi era Pietrino Di Natale?
Studente presso il liceo scientifico di Teramo, vive la sua breve ma intensa esistenza ad Ornano Piccolo, frazione di Colledara, ai piedi del Gran Sasso, con mamma Adelina e zia Derna. Orfano del padre, di cui porta il nome, perito in un incidente di lavoro poco prima della sua nascita, ad 11 anni entra in contatto con la spiritualità del Movimento di Focolari.
L’incontro, fondamentale nella vita del ragazzo, avviene attraverso due giovani parroci, don Gianfranco De Luca, attualmente vescovo di Termoli-Larino, e don Giovanni D’Annunzio, oggi responsabile del Movimento Diocesano teramano. Ne ricava in dono una certezza illuminante, quella dell’amore di Dio, che lo porta a cercare intensamente Gesù nella vita di tutti i giorni. Di lui scriveva don Giovanni D’Annunzio, suo padre spirituale: «Il cuore di Pietrino era solo per Dio. Una tappa fondamentale è stata la sua partecipazione al congresso dei ragazzi dei Focolari, nel 1978. (…) Al ritorno ho notato che era slanciato nel vivere in profondità ogni attimo. Era iniziata la corsa verso la santità».
Pietrino vive come un ragazzo della sua età, con la passione del calcio e la condivisione della quotidianità con la famiglia, gli amici di Ornano e del movimento dei Focolari, girando in vespa per tutta la provincia di Teramo, alternando gli impegni di studio (frequenta il liceo scientifico Albert Einstein di Teramo) con quelli di svago. Il tutto, però, con una luce particolare, che lo porta ad essere notato negli ambienti che frequenta e lo rende “diverso”, in senso positivo.
Una “diversità” che diventa ancora più evidente dopo la sua morte, avvenuta a Silvi Marina il 20 agosto del 1984. Quella data, il 20 di agosto, diventa, anno dopo anno, non più un appuntamento riservato a chi lo aveva conosciuto ed amato, ma un affollato raduno di persone, uomini e donne, giovani e adulti, attratti dalla fama di santità che pervade il suo nome.
Una folla sempre più numerosa, nell’anniversario della sua morte, si raduna nel piccolo cimitero di Colledara per ricordare e perpetuare, come un testimone che deve passare di mano in mano, il suo esempio di “piccola pietra” angolare, di cristiano pienamente realizzato, di “santo” della porta accanto che, con una vita vissuta alla luce dell’Amore di Dio, ha reso eroiche le gesta di ogni giorno.
Da quel 10 dicembre del 2018 sono già passati cinque anni, ed il processo di beatificazione si è ora spostato a Roma, presso la Congregazione delle Cause dei Santi, dove si stanno esaminando le numerose testimonianze raccolte durante la fase diocesana.
Nel frattempo il nome di Pietrino ispira sempre più giovani ed adulti come esempio di vita. Il 10 dicembre, a San Nicolò a Tordino, tre realtà che sono nate nel suo nome: le famiglie, i giovani ed i religiosi e sacerdoti amici di Pietrino, lo hanno ricordato con un momento di preghiera e condivisione nella certezza che il suo esempio di santità, prima ancora del riconoscimento “ufficiale” della Chiesa, possa essere di aiuto per molti – Famiglie amiche di Pietrino di Natale –