L’AQUILA – Problemi in vista per il provvedimento con cui il presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo Lorenzo Sospiri ha designato l’ex consigliere e ex assessore regionale di Forza Italia Paolo Gatti come giudice non togato della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti.

Incarico retribuito con circa un milione di euro lordi per cinque anni, a spese della Regione, che ha provocato una spaccatura in seno al centrodestra (Lega e parte di Fi non d’accordo) e nelle opposizioni. In apertura di seduta dell’odierna seduta del Consiglio regionale, che si sta svolgendo all’Aquila, Sara Marcozzi, capogruppo M5s, ha sollevato una questione tecnica che, come ha risposto Sospiri, ha un fondamento.

Per Marcozzi “la nomina è illegittima perché sarebbe dovuta passare in Consiglio”: in tal senso ha citato l’articolo 142 del regolamento secondo cui la conferenza dei capigruppo può delegare al presidente del Consiglio le nomine, ma non le designazioni che invece vanno votate dal Consiglio. Visto che quella di Gatti sarebbe, a tutti gli effetti, una designazione (la nomina è di competenza del Capo dello Stato), Marcozzi ha paventato la illegittimità degli atti e il rischio, concreto di nullità. Sospiri, con il contributo dei tecnici e degli uffici, ha annunciato una risposta in conferenza dei capigruppo che si riunirà alle 15.

Per il centrodestra, in fibrillazione per la minaccia della Lega, azionista della maggioranza della coalizione di chiudere un tavolo di verifica, oggi è una giornata campale: alle 16, infatti, all’Aquila è prevista la riunione di Giunta regionale chiamata ad approvare, dopo due nulla di fatto, il bilancio di previsione per il quale si è in forte ritardo alla luce della specifica sessione in Consiglio regionale che dovrà portare al sì entro il 31 dicembre prossimo, pena l’esercizio provvisorio.

 

Nel corso della conferenza dei Capigruppo, tenutasi a seguito della seduta del Consiglio regionale, è stata poi affrontata la questione della designazione del componente della sezione di controllo della Corte dei Conti abruzzese. “Dal nostro punto di vista – spiega il Capogruppo M5S Sara Marcozzi – non c’è margine per interpretazioni diverse rispetto a quanto ho esposto nel corso del Consiglio. Riteniamo che sia necessaria la revoca della designazione in autotutela, in modo da evitare il rischio di nullità della nomina e un eventuale danno erariale non indifferente alle casse della Regione, che altrimenti pagherebbe profumatamente una persona incaricata attraverso una procedura sbagliata e impugnabile. Al Presidente del Consiglio Regionale, infatti, è stata conferita la delega per quanto riguarda le nomine e non le designazioni, come previsto dall’art. 142 del Regolamento del Consiglio Regionale. Nel caso di specie, ci troviamo di fronte a una designazione. Si tratta di due istituti diversi e che hanno efficacia attraverso procedimenti difformi l’uno dall’altro. La designazione non prevede, ai sensi del 142, la possibilità di delega e, dunque, deve passare attraverso il voto del Consiglio regionale”.