Una strana ma piacevole sensazione. Metti un tranquillo sabato pomeriggio di dicembre in giro per Teramo, uno di quei giorni in cui ti aspetti al massimo di ritrovare qualche vecchio amico tornato in città, come te, per trascorrere la festa dell’Immacolata. E con lui scambiare due chiacchiere e prendere magari un aperitivo in uno dei bar storici di Corso Cerulli o di Piazza Martiri. Ed invece, la lieta sorpresa. La tua città che si fa bella per la festa, che dimentica per qualche ora i suoi problemi e le sue ataviche criticità, e riesce a sorridere al Natale che sta arrivando. In giro percepisci volti ed espressioni di gente soddisfatta, una sensazione strana che forse da anni non capitava più di vivere per le vie cittadine. Un albero ben addobbato ed adeguatamente illuminato, Piazza Sant’Anna che riscopre il suo ruolo di “salotto buono” del centro, Corso San Giorgio che esprime serenità e voglia di Natale. In ogni angolo, forse complice la serata frizzante e il profumo invernale dell’aria, si avverte già il clima del Natale. In giro c’è quasi tutta la giunta comunale, Sindaco in testa, ed anche qualche ex massimo esponente politico cittadino che, con eleganza e corretto modo di fare, non disdegna dallo spendere parole di elogio per il ben fatto dei nuovi arrivati. Teramo sembra diversa, più convinta dei propri mezzi, decisa a non recitare più il ruolo della povera cenerentola d’Abruzzo nella quale alcune scelte politiche regionali e soprattutto la scia degli eventi nefasti del terremoto sembravano averla relegata. Addirittura c’è anche chi prova con coraggio ad investire sul centro storico, aprendo una nuova attraente pasticceria o trasferendo in una piccola via del Centro la propria attività di ristorazione nel tentativo assolutamente apprezzabile di ridare linfa vitale ad una piccola città di provincia che è pur sempre un capoluogo. E così, quasi per incanto, vedi una Teramo diversa, più propositiva, più sorridente, capace non soltanto di piangersi addosso ma decisa a ritrovare la sua forza. Magari sarà solo l’inizio, magari sarà solo un’illusione, ma intanto qualcosa si muove. E conoscendo la Teramo degli ultimi anni, non è cosa di poco conto… Avanti così, tutti uniti per il bene della città. Dimenticando per una volta la propria appartenenza politica, a patto che esista ancora e soprattutto in una realtà comunale di appena cinquanta mila anime dove la destra e la sinistra, troppo spesso, si sono colpevolmente fuse soltanto per squallidi interessi personali e mai per il bene comune.
Luigiaurelio Pomante