L’AQUILA – Si è tenuta, a mezzo video conferenza, la seduta straordinaria della Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo presieduta dall’Avv. Maria Franca D’Agostino, convocata a seguito della segnalazione ricevuta dalla Consigliera regionale Sara Marcozzi, in merito alle dichiarazioni del Consigliere regionale Guerino Testa, riportate nel comunicato del 27 ottobre, che invitava la Consigliera a “godersi la gravidanza e a tornare a svolgere la sua funzione al termine della gestazione”, nonché della successiva richiesta d’intervento sulla questione dello stesso Consigliere Testa, oltre che del Consigliere Paolucci. I membri della Commissione hanno voluto cogliere l’occasione per richiamare l’attenzione della politica e delle Istituzioni, oltre che dei Consiglieri coinvolti, sulla necessità di uno sforzo comune per la concreta realizzazione di un cambiamento culturale, che consenta di superare certi stereotipi, nonché di un adeguato coinvolgimento della Commissione Regionale delle Pari Opportunità nell’ambito del ruolo consultivo riconosciutole dalla legge istitutiva. Al riguardo si ricorda che la Commissione, per le competenze ad essa riservate dalla Legge Regionale, in materia di discriminazione, è uno degli organismi di garanzia, quale organo consultivo della Giunta e del Consiglio Regionale, previsto dall’articolo 81 dello Statuto regionale, che, in virtù dell’articolo 1 della legge regionale n. 26/2012 “opera in piena autonomia per la valorizzazione della differenza di genere ed il superamento di ogni altra discriminazione diretta ed indiretta (età, razza, origine etnica, disabilità e lingua, credo religioso, orientamento sessuale), per la promozione e la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna nell’educazione, nella formazione, nella cultura e nei comportamenti, nella partecipazione alla vita politica e sociale, nelle istituzioni, nella vita familiare e professionale, nell’accesso alle cariche elettive ed alle funzioni direttive” e, in particolare esprime proposte ed elabora progetti di intervento regionale e locale, valuta lo stato di attuazione, nella Regione Abruzzo, delle leggi statali e regionali nei riguardi della condizione femminile, esprime parere obbligatorio su provvedimenti amministrativi e legislativi e programmi regionali aventi rilevanza diretta per la parità di genere o che comunque la stessa richiede di esaminare; presenta al Presidente del Consiglio regionale proposte per l’adeguamento della legislazione regionale vigente; riferisce sull’applicazione, da parte di soggetti pubblici e privati, delle leggi relative alla parità fra uomo e donna, soprattutto in materia di lavoro femminile e di impiego della donna; raccoglie e diffonde le informazioni riguardanti le condizioni di discriminazione, assicurando sulle stesse un dibattito costante e promuovendo un migliore utilizzo delle fonti di informazione esistenti; opera per la rimozione di ogni forma di discriminazione rilevata o denunciata; promuove la presenza di ambedue i generi nelle nomine di competenza regionale; promuove la presenza di ambedue i generi nelle istituzioni; svolge indagini conoscitive e ricerche sulla condizione di genere e sulle realtà di discriminazione nell’ambito regionale, anche su incarico dell’Assessore regionale delegato in materia di pari opportunità”. In merito alla questione all’ordine del giorno, la Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo, unitamente alla Commissione, nel prendere atto di quanto segnalato dalla Consigliera regionale Sara Marcozzi, intende richiamare i rappresentanti della politica a fare maggiore attenzione al linguaggio utilizzato e ad abbassare i toni, riportando il dibattito ad un corretto confronto politico, senza sconfinare in ambiti personali. Le dichiarazioni del Consigliere Testa, come lui successivamente ha precisato in una nota inviata alla Commissione, “pur non volendo essere offensive, sono tuttavia espressioni che, seppur per taluni apparentemente innocue, possono alimentare stereotipi di un sessismo così detto benevolo, purtroppo ancora troppo radicato nella nostra cultura”. La Commissione ha poi ribadito il proprio impegno “contro la disparità di genere e qualsiasi forma di discriminazione, rilevando che oggi più che mai occorre un impegno congiunto delle Istituzioni per fronteggiare le problematiche conseguenti allo stato emergenziale, sia in termini di sostegno occupazionale femminile che in termini di lotta alla violenza sulle donne, la cui portata è diventata più preoccupante proprio per l’effetto della pandemia in corso”. Al riguardo, si richiama quanto osservato dalla Commissione lo scorso giugno sul DEFR (Documento di Economia e Finanza Regionale) 2021-2023, che alla luce della “strategia europea per la parità di genere 2020-2025”, auspicava che la Regione Abruzzo introducesse una prospettiva di genere in tutte le politiche e gli interventi, anche attraverso l’adozione di un piano integrato delle azioni regionali in materia di pari opportunità di genere, ove la formazione e la comunicazione, rappresentano strumenti fondamentali per generare un cambiamento e sradicare gli stereotipi di genere. (com/red)