Antonello Venditti non delude. Concerto “generoso”, il suo, sulla banchina di riva del porto di Giulianova. In 3000, ieri sera, hanno cantato le sue canzoni, oltre venti brani che hanno ripercorso un’epoca e una carriera irripetibili.

GIULIANOVA – Oltre venti canzoni. Al centro, come in una collana, i brani-gioiello dell’ album “Cuore”, eseguito per intero e festeggiato a quarant’anni dalla pubblicazione. Antonello Venditti, il tour “Notte prima degli esami”, sono andati ieri sera in scena, sulla banchina di riva del porto di Giulianova. Un concerto generoso per oltre tremila spettatori che lo attendevano da mesi. L’esibizione di Venditti è stata, a ragione, il grande evento delle manifestazioni estive giuliesi. “Generoso”, dunque, il concerto del cantautore romano, e non solo per il numero delle canzoni eseguite, per il tempo trascorso sul palco, per le emozioni suscitate e messe in comune. Venditti, indiscutibilmente, ha dato molto e a piene mani: musica, riflessioni, pezzi di vita. Bomba o non bomba, Sotto il segno dei pesci, Giulia, Peppino, Giulio Cesare, sono state l’autostrada sonora che ha portato dritto agli otto brani di Cuore, eseguiti rigorosamente nell’ordine di tracklist. E allora, Notte prima degli esami, Mai nessun video mai, Qui, Non è la cocaina, Ci vorrebbe un amico, L’ottimista, Piero e Cinzia, Stella. Sempre, prima di cantare, Venditti ha parlato, ha spiegato, ha evocato epoche e atmosfere, raccontato incontri, persone, ritagli di carriera. Polverizzata, anzi snobbata, la regola contemporanea secondo cui l’attenzione scende dopo dieci righe di lettura e l’ascolto s’azzera oltre le duecento parole. Venditti ha tenuto il suo concerto lontano dal modello ricorrente dei grandi show ad effetto, dalle architetture psichedeliche del digitale. Chi c’era, ha cantato con lui, ma solo dopo aver conosciuto la curiosa storia di Piero e Cinzia, di Giulia, dopo aver respirato l’ aria che c’era a Roma alla fine degli anni Sessanta e nell’ Italia “da bere” di Bettino Craxi. Un gran bel concerto, insomma, un’occasione per cantare, rivivere il passato e immaginare il futuro, un futuro non così fosco, visto che ancora esiste e conta un presente capace di fare musica, ma anche di ricordare, ascoltare ed ascoltarsi.