TERAMO – Lavorando sulla ricerca legata all’impiantistica sportiva cittadina, in attesa di recuperare sia il terreno di gioco di Piano della Lenta sia di Nepezzano, i cui interventi sono stati finanziati, il nuovo impianto “Besso” di San Nicolò, recentemente inaugurato e che andrà in gestione al CSI Teramo, potrebbe diventare il quartier generale del prossimo Teramo Calcio, ove sostenere le quasi quotidiane sedute di allenamento.

Se nell’impianto dell’Acquaviva qualche problematica di troppo alla fiorente attività giovanile della FC Bonolis la si potrebbe in realtà creare, forse trovare le giuste intese con il presidente Angelo De Marcellis potrebbe essere meno complicato, confidando anche sulla sua assoluta sportività, scevra da qualsiasi altro interesse se non quello di sviluppare, in quell’impianto, del calcio a titolo semplicemente amatoriale (con tutto il rispetto dovuto).

I costi del “Bonolis”, utilizzandolo per 5 giorni su 7, un ostacolo vero per chi sta trattando la possibilità di disputare la serie D, sarebbero di fatto abbattuti. Considerando che nel bilancio di esercizio del Teramo futuro tale onere oscillerebbe sui 150.000 euro annui (circolano voci oscillanti tra i 120.000 ed i 180.000 euro – ndr -) per venti sedute di allenamento più le partite in calendario, si precipiterebbe a due sole volte! Lo sviluppo di una proporzione pari a 2/20 lo equivarrebbe a canoni accettabili…

E’ una riflessione che giriamo soprattutto a chi sta facendo le opportune analisi del caso, ma anche alla proprietà del Teramo Calcio Srl, fino a prova contraria.