TERAMO – Superata una fase di tensioni e, forse, di stupidi quanto evitabili equivoci, è tempo di guardare avanti in casa Teramo Calcio, anche se facile non lo è davvero.

Il girone – Retrocedesse il Pescara, sarebbero 19 le squadre già certe di fare parte del prossimo girone meridionale: la ventesima uscirebbe tra Teramo e Ternana, con la prima più a Nord e con quella umbra che lo sarebbe come regione, non come città. Quale sarà la logica che applicheranno nella stanza dei bottoni? Vorremmo sbagliarci, ma si ha netta l’impressione che Teramo sarà ancora la città più a Nord del prossimo raggruppamento di Lega Pro: diverso sarebbe stato se la Sicula Leonzio non avesse dato forfait.

La situazione – Non delle migliori, anzi… Mentre scriviamo non si hanno certezze sugli sviluppi della “vertenza di lavoro” tra il Teramo Calcio e gran parte della rosa di prima squadra (riduzione di due mensilità, non accettata). Si è preferito lo scontro ed in attesa delle evoluzioni inizierà il raduno (nulla di ufficiale, ma pare sia fissato in sede per il 21 agosto, tra 11 giorni). Prefigurare quale sarà il clima, in quella circostanza, è prevedibile: di certo non avrà un solo ingrediente, tra mille, appartenente a quello passato… La società (probabilmente Iaconi) farà gli onori di casa, ma che dirà il DG ai “dipendenti” con i quali è in conflitto? Ed il mister, che ha fatto una scelta diversa dai suoi (con lo stesso Iaconi e con Federico), come gestirà questa situazione assolutamente unica nel panorama calcistico di sempre?

I programmi – Se il Teramo Calcio comunicasse con la stampa cittadina oltre il minimo sindacale, qualcosa di ufficiale si sarebbe saputo: in realtà, sapendocela sbrigare da soli, da sapere non c’è nulla. Non mancano le idee, ma le esecutività, che non dovranno prescindere da una rivisitazione dei costi e, quasi automaticamente, dei programmi, anche se non ci stupiremmo più di tanto se ipotizzassimo che “domani è un altro giorno, si vedrà“: ad oggi, ha da venire. Bisogna quindi “tagliare” e dare maggiore spazio ai giovani, con tutti i rischi del caso ma anche con le possibili, piacevoli sorprese, che tale indicazione implicherebbe. Il problema è il poter operare e sapere come riuscire a trasferire altrove atleti non più da programma aziendale, seppur contrattualizzati, o come poter arrivare a rescindere tali impegni. Traduzione? Il Teramo è nella situazione di dover redigere un nuovo progetto come se il campionato fosse finito ieri ed il raduno iniziasse tra 45 giorni…

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