L’AQUILA – “Quattro anni fa Marsilio ‘nemmeno sapeva dell’esistenza dell’Abruzzo’ ed era impegnato, in qualità di Coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, nel Lazio la sua regione, quella nella quale è nato ed è sempre vissuto, a preparare le Elezioni Politiche 2018 per il partito della Meloni, una tornata elettorale che lo ha visto candidato, ed eletto, al Senato. Sentirlo quindi parlare di ‘amarezza per i quattro anni perduti nella ricostruzione abruzzese’ fa quantomeno sorridere…e non vado oltre”. Lo dichiara Sandro Mariani, Capogruppo regionale di ‘Abruzzo in Comune’, nel commentare le parole del Presidente Marsilio in visita a Teramo lo scorso sabato a proposito della svolta impressa dal Commissario Legnini nella ricostruzione abruzzese del post sisma 2016.
“Parlare di quattro anni persi per la ricostruzione significa non conoscere affatto la materia – incalza Mariani – infatti in questo lasso di tempo, nel quale il Governatore era impegnato nel suo Lazio, sono state gettate le basi che hanno permesso l’avvio di diversi cantieri, pubblici e privati, in provincia di Teramo come in tutto l’Abruzzo! Dovrebbe infatti sapere Marsilio (o quantomeno potrebbe dedurlo) che se in questi suoi due impalpabili anni da Presidente della nostra, non sua, regione ha potuto fare passerelle, tagliare diversi nastri e consegnare le chiavi di nuovi alloggi Ater a Teramo, lo deve anche e soprattutto al profondo impegno profuso da Nicola Salini che, nei suoi diciassette mesi alla presidenza di questo importante ente ha saputo, pur tra mille difficoltà, programmare ed imprimere una svolta a diversi interventi su tutto il nostro territorio e non a chi, insediatosi da poco, finora si è distinto solo per comunicati trionfalistici, foto di consegne di chiavi e sovraesposizione mediatica”.
“Ritengo quindi che siano irrispettose e poco credibili certe sue affermazioni, dettate come sempre più dalla volontà di attaccare chi lo ha preceduto che dal reale interesse per il bene degli abruzzesi”, conclude il Capogruppo di ‘Abruzzo in Comune’.