La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti, e soprattutto le giovani generazioni, a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. (Paolo Borsellino)
La “Quarto Savona 15” torna in Abruzzo in occasione del ricco programma di iniziative organizzate dal “Premio Paolo Borsellino” in collaborazione con l’Associazione nazionale Magistrati – Abruzzo per il XXX Anniversario delle Stragi di Capaci e Via D’Amelio, che si svilupperanno in numerosi comuni , con importanti testimoni del mondo della legalità, dal 20 aprile al 23 maggio tra incontri, libri, film per le scuole, spettacoli in teatro e manifestazioni di piazza con il patrocinio della Regione Abruzzo e dei Comuni di Pescara, Teramo, Roseto e l’Aquila . Con l’invito rivolto particolarmente a studentesse e studenti a partecipare attivamente alle iniziative in memoria dei giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, , Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, e Claudio Traina, uccisi da Cosa Nostra nel 1992.
L’auto sarà esposta nelle sobrie cerimonie organizzate: a PESCARA in Piazza Salotto mercoledi 20 aprile (dalle 10,30 alle 18); a TERAMO in piazza Martiri Giovedi 21 aprile (dalle 10,30 alle 18) ; a ROSETO DEGLI ABRUZZI in piazza della Repubblica venerdi 22 aprile (dalle 10,30 alle 19) ; a L’AQUILA nell’emiciclo del consiglio regionale Sabato 23 aprile (dalle 10 alle 13)
La “Quarto savona 15”, è l’auto di scorta di Giovanni Falcone distrutta dall’esplosione di Capaci, dentro la quale furono trucidati tre agenti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. E’ la memoria, è ricordo e anche speranza. La “Quarto savona 15”, è la memoria. E’ la speranza. E’ un percorso di culturale realizzato da anni all’interno delle scuole e dedicato soprattutto ai ragazzi che quel giorno non erano ancora nati. A distanza di 30 anni dal tragico evento ancora oggi la vettura percorre chilometri per testimoniare la forza della legalità, nonostante sia stata colpita in pieno dalla deflagrazione di 600 chili di tritolo.
Quell’auto è il simbolo di uno degli eventi più terribili della storia d’Italia. La Quarto Savona Quindici rappresenta un monito perenne a non dimenticare la strage di Capaci e tutte le vittime innocenti delle mafie. Uno dei simboli della memoria della strage e di lotta alla mafia: lo sfrontato manifesto di morte e terrore della mafia. Perché quel viaggio – in tutti questi anni – non si è mai interrotto, toccando altre città d’Italia grazie all’impegno dei familiari e della Polizia di Stato.
La “Quarto Savona 15” torna in Abruzzo a distanza di 30 anni dal tragico evento di Capaci perché è ancora importante fare memoria dei caduti nella lotta alle mafie, per ricordare il loro sacrificio e la reazione di tutte le cittadine e tutti i cittadini che non si arresero alla violenza criminale. È questo l’obiettivo delle cerimonie. Perché l’educazione alla cittadinanza è un percorso da portare avanti ogni giorno dell’anno, e commemorazioni come quella del 23 maggio, hanno il valore di riunire tutto il paese civile per onorare donne e uomini che hanno perso la vita in difesa della democrazia. Hanno il senso di farci riscoprire e ritrovare come comunità solidale e coesa per alzare il capo contro la violenza e ribellarsi. Manifestando attraverso una coscienza civile che rifiuta l’odio, la mafia, la criminalità in una giornata dedicata alla memoria di tutte le vittime delle mafie: donne e uomini delle istituzioni, sindacalisti, politici, giornalisti, semplici cittadini che hanno sacrificato la vita per costruire un Paese libero dalla criminalità organizzata facendo appello alla creatività delle studentesse e degli studenti perché facciano memoria