PESCARA – Accertamenti delle forze dell’ordine sono in corso a Pescara su quanto accaduto ieri per l’ultimo saluto a Mimmo Grosso, storico leader della marineria del capoluogo adriatico, morto in ospedale con il Covid-19 anche a causa di patologie pregresse. Dal servizio funebre
all’assembramento che si è creato sulla banchina del porto, sembra che siano già state riscontrate diverse violazioni dei decreti del premier Conte finalizzati a contrastare la diffusione del coronavirus. Gli investigatori stanno ora identificando i presenti, che dovrebbero essere sanzionati in base a quanto previsto dal Dpcm.
Dall’ospedale, la salma ha effettuato un passaggio davanti alla sua abitazione, poi sul molo Sud e su quello Nord, dove era ormeggiata l’imbarcazione di Grosso. E’ proprio nel piazzale del molo Nord che si è creato l’assembramento. Gli operatori della marineria hanno fatto risuonare le sirene dei pescherecci e poi si sono stretti attorno ai familiari del loro leader. Decine le persone presenti. Diversi gli esponenti del mondo politico.Seppur a distanza e per pochi istanti, c’erano, tra gli altri, anche il sindaco, Carlo Masci, il consigliere regionale Guerino
Testa (Fdi), ex presidente della Provincia, e il presidente del Sib-Confcommercio, Riccardo Padovano.
Pescara, tra l’altro, è una delle città in cui le restrizioni sono più rigide. Le misure disposte al livello nazionale sono state rese ancora più stringenti con apposite ordinanze del sindaco. Vietate, ad esempio, l’attività motoria e le passeggiate, con tanto di sanzioni a runner sorpresi a correre in spiaggia. Ed è subito polemica. “Con tutto il rispetto e il dolore per un tremendo lutto – dice il segretario regionale di SI, Daniele
Licheri – questo non è possibile. È illegale e pericoloso un assembramento di questo genere. I miei concittadini dovrebbero chiedere conto a Carlo Masci che per l’ennesima volta dimostra tutta la sua inadeguatezza e il suo essere amico e sindaco di pochi e non di tutti. Rappresentare le istituzioni è una cosa seria. Condoglianze alle famiglie, a tutte, anche a quelle che da giorni contano i morti da casa perché gli è stato (giustamente) vietato di poter stare vicino ai propri cari” – ANSA –