ROMA, 10 MAR – Con l’aumento record del 6,8% della produzione di alimenti e bevande a gennaio ci sono tutte le condizioni per garantire gli approvvigionamenti di mercati, negozi e supermercati dove vanno evitati inutili e pericolosi affollamenti.
E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat sulla produzione industriale a gennaio 2020 rispetto allo scorso anno; questo dopo il decreto del Presidente del Consiglio che prevede la possibilità di uscire di casa per recarsi a fare la spesa di generi alimentari, tra le categorie
che possono sempre restare aperte. L’approvvigionamento alimentare, sottolinea la Coldiretti, è garantito grazie al lavoro di 740 mila aziende agricole, 70mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati. Una
filiera che, allargata dai campi agli scaffali fino alla ristorazione, vale 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil e vede impegnati al lavoro 3,8 milioni di persone per garantire l’approvvigionamento all’intera popolazione. Questo nonostante l’espansione del Covid-19 stia provocando difficoltà produttive, logistiche e commerciali a livello nazionale, senza dimenticare i pesanti danni di immagine e gli effetti del crollo del turismo, elemento di traino del Made in Italy agroalimentare all’estero. “Un sistema centrale per il Paese che va sostenuto con misure straordinarie per dare continuità alle attività produttiva che non si può fermare“, dichiara il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare la necessità di “un intervento diretto dell’Unione Europea che non si può limitare ad autorizzare lo sforamento del deficit italiano ma deve investire risorse proprie per accompagnare l’impegno dei singoli Paesi” – ANSA –