Due casi diversi, in due diverse parti d’Italia, che hanno in comune l’efferatezza con cui è stata tolta la vita a due piccoli animali totalmente innocui. Rosati: individui sociopatici e pericolosi che devono essere puniti adeguatamente e rieducati al rispetto della vita.
Le cronache dei giorni scorsi hanno riportato la notizia di due chihuahua uccisi in modo terribile: uno in provincia di Bergamo e uno a Cagliari. Quello della provincia di Bergamo era solo in casa quando sono entrati dei ladri che, evidentemente disturbati dal suo abbaiare, lo hanno affogato nel wc dove poi lo hanno ritrovato i padroni di casa al loro ritorno. A Cagliari, invece, una donna ha chiamato la polizia per suo figlio 21enne – già noto alle forze dell’ordine – aveva ucciso il loro cagnolino a bastonate sulla testa perché abbaiava troppo e poi era uscito di casa.
“Per entrambi i casi ovviamente sporgeremo denuncia, nel caso di Bergamo purtroppo contro ignoti”, fa sapere Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Il fatto che tutti e due le uccisioni siano avvenute da parte di persone abituate a delinquere, comunque, è la dimostrazione pratica di ciò che – noi e moltissimi studi scientifici – affermiamo da tempo e cioè che la crudeltà verso gli animali è segno di pericolosità sociale. I soggetti che compiono queste azioni sono dei sociopatici che con grandi probabilità non esiteranno a rivolgere violenza contro ogni essere vivente più debole che si trovino davanti.”
“Per questo motivo è necessario che queste persone vengano adeguatamente punite e rieducate al rispetto della vita, cosa che le leggi attuali non fanno in alcun modo. Le pene previste oggi dal codice penale sono totalmente inadeguate e non è previsto alcun percorso formativo né per chi si macchia di questi reati né per i cittadini in generale”, continua Rosati.
“La nostra petizione quindi chiede ancora una volta che vengano inasprite le pene per i reati a danno degli animali, ma anche di istituire dei percorsi formativi – in particolare per i più giovani, per le forze dell’ordine e per i veterinari – sulla tutela degli animali perché è chiaro che serve una maggiore educazione al rispetto e all’empatia verso il prossimo, di qualunque specie esso sia”, conclude Rosati.