ALBA ADRIATICA – “L’Amministrazione non si rende minimamente conto dell’impossibilità di trattare in egual modo due situazioni che uguali non sono. Parrebbe proprio il caso di ricordare a tutti che il principio giuridico dell’equità, tanto decantato dall’Amministrazione Comunale, prevede l’assegnazione di parità di diritti a parità di situazioni. Si dovrebbero dunque garantire uguali chances e uguali diritti anche ai soggetti svantaggiati, per l’appunto gli operatori di Alba Nord”.

Il Comitato anti-erosione Alba Adriatica torna ad esporre le ragioni della propria contrarietà a quanto previsto nelle linee guida del nuovo piano demaniale che l’Amministrazione comunale sta esponendo in questi giorni alle varie categorie di operatori del settore ed alle associazioni albensi.

I 15 imprenditori membri del Comitato esprimono le maggiori perplessità sulla mancanza di equità che l’attuazione del piano determinerebbe tra la zona nord del litorale albense e quella sud.

“Uguaglianza non significa riconoscere a tutti il medesimo trattamento,
posto che, se diverse sono le condizioni dei soggetti, applicare agli stessi una identica disciplina non eliderebbe in alcun modo le disuguaglianze esistenti a monte. In altri termini, uguaglianza significa trattare in modo uguale situazioni uguali e modo diverso situazioni diverse proprio al fine di raggiungere una
uguaglianza sostanziale a valle”, si legge nella nota diffusa a tutta la comunità di Alba Adriatica.

“È palese dunque come la parte nord non potrà di fatti beneficiare di nessuno degli strumenti proposti nel piano demaniale anche alla luce della delibera della Giunta Comunale n.173 del 9.11.2020 in cui si manifesta “la necessità di rivalutare adeguatamente la classificazione del rischio da ALTO a MOLTO ALTO nel litorale nord di Alba Adriatica”.

“Perché allora proporre uno strumento che in concreto non potrà essere utilizzato nella zona nord? Qualora i concessionari di Alba Nord decidessero di avvalersi di questo strumento vedrebbero, alla luce della suddetta legge Regionale, rifiutarsi questa richiesta dalla stessa Amministrazione che gli ha fornito il terrazzamento quale unico strumento per contrastare le conseguenze dannose dovute al fenomeno erosivo.
Questo atteggiamento non fa altro che alimentare il divario tra concessionari di zona nord e di zona sud”.

Il Comitato, presa coscienza di questa EVIDENTISSIMA DISUGUALIANZA, ha proposto all’Amministrazione di inserire all’interno della “Variante al PDMC” tre soluzioni alternative al sistema in questione in attesa di un intervento Regionale, per fare in modo che i concessionari interessati fossero messi in condizione di lavorare durante le prossime stagioni balneare.

Queste tre ipotesi comprendono: la possibilità di TRASLAZIONE, di ESTENSIONE DEL TITOLO CONCESSORIO o di AMPLIAMENTO.

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COMUNICATO STAMPA UFFICIALE 71220