TERAMO – Illustrata la bozza del Pums al parco della Scienza. Platea gremita di commercianti, cittadini, associazioni e comitati di quartiere. Dopo l’introduzione dell’assessore Antonio Filipponi la lunga relazione di Valentina Giacomelli della società milanese Mic Hub che ha redatto la bozza.

Molto critici gli esercenti sul nuovo piano del traffico e della mobilità sostenibile: hanno anche applaudito gli interventi dei consiglieri di opposizione Berardo Rabbuffo e Caterina Provvisiero. Quest’ultimi, assieme all’ex consigliere comunale ed esercente Osvaldo Di Teodoro, hanno posto molti i dubbi sulla stessa redazione del piano, paventando anche un presunto conflitto di interessi tra la società che gestisce i parcheggi a pagamento, la Easy Help e la Mic Hub. “Non è un obbligo dotarsi del Pums – ha detto il consigliere Berardo Rabbuffo -. Si dice che la città si apra, ma dove? In prospettiva si creano due Ztl enormi. La nostra città è in un momento delicato, questo Pums non è calibrato per le sue esigenze. Non si può chiudere il centro storico e l’intermodalità tra i mezzi non esiste. Bisogna prima mettere a posto i parcheggi“.

Teramo ha bisogno di aperture e non di chiusure. Se non vogliamo che Teramo diventi terra di nessuno dobbiamo aprirla al traffico. Non ci gira una macchina“, ha detto la commerciante Franca Labrecciosa. “Voi ci state remando contro, questo non è vivere. Sono arrabbiata. Io sono la storia del centro storico“.

Tra le voci a favore del piano, quella di una abitante del centro.”Il grande assente di questa discussione è il residente del centro storico. Città aperta non significa città aperta alle auto – ha risposto Anna Di Silvestre -. La qualità della vita è sicuramente peggiorata ma proprio per la presenza delle auto. Ci sono esperienze in città molto più grandi delle nostre dove il centro è stato chiuso“.

LA COMMERCIANTE FRANCA LABRECCIOSA