TERAMO – Armand Halmos fu il primo allenatore del calcio teramano. Era nato a Budapest il 13 marzo 1894 e, quando arrivò a Teramo, nel 1929, aveva 35 anni.
In Italia era arrivato al termine della Prima Guerra Mondiale, dopo aver giocato nel MTK Ungarian. Nella stagione 1922-23 era stato allenatore della SPAL, classificatasi terza nel Girone C, a due punti dal Padova, prima classificata. Non confermato a fine stagione per le difficoltà economiche della società ferrarese, gli era subentrato il giocatore allenatore Giuseppe Ticozzelli. Nelle annate 1923-24 e 1924-25 era stato allenatore della Rivalorese e dal 1927 al 1928 del Legnano. Nel campionato di Prima Divisione 1928-29 aveva allenato la Vogherese, che aveva allenato guidato anche nella stagione 1925-26. Venne ingaggiato dall’A.S. Teramo, appena costituita, per allestire la squadra che avrebbe per la prima volta partecipato ad un campionato ufficiale, di Terza Divisione Marche-Abruzzo nella stagione 1929-30.
La prima partita ufficiale del Teramo, ma in amichevole, fu giocata domenica 27 ottobre 1929, sull’appena costruito campo sportivo, che nell’occasione venne inaugurato. AS Teramo-US Osimana finì 2-1 per il Teramo, con reti all’8′ del primo tempo di Gaiani II, al 28’ di Santicchia, al 29′ della ripresa di Vigiani per gli ospiti. Il bilancio tecnico della squadra teramana in campionato fu complessivamente positivo. I tifosi, anche a distanza di anni, avevano di lui un ottimo ricordo e dicevano che con il suo accento ungherese sapeva ottenere dai suoi ragazzi ordine e disciplina. Più che un allenatore era un maestro di calcio, e teneva molto ai fondamentali oltre che ai suoi schemi tattici, che sapeva ben spiegare. In panchina non si agitava mai e restava sempre calmo e composto. Dal primo all’ultimo minuto, senza fare una piega, sia quando la sua squadra subiva una rete sia quando la segnava.
Dopo aver lasciato Teramo, guidò il Parma nel campionato di Serie B 1930-1931, ottenendo un piazzamento di centro classifica. A fine stagione lasciò i ducali, in serie difficoltà economiche e l’anno successivo allenò la Cremonese, ancora in Serie B e, dopo aver lasciato i grigiorossi nel febbraio 1932, diventò allenatore del Piacenza, impegnato nel campionato di Prima Divisione (sceso al terzo livello del calcio italiano). Sulla panchina emiliana non riuscì a risolvere i problemi della squadra, partita con ambizioni di promozione. L’anno successivo allenò il Foligno, nel campionato di Prima Divisione, passando poi al Campobasso e al Benevento. Nel campionato di Serie C 1935-1936 allena la Salernitana, conquistando il sesto posto in campionato. Nel dicembre 1936 il neonato Comitato Allenatori Federali lo incluse nei propri quadri: insieme ad altri dieci tecnici (tra cui Rebuffo, Degni, Tansini e Lelovich) si mette a disposizione dei vari comitati di zona per l’assistenza tecnica a formazioni minori, non in grado di dotarsi di un proprio allenatore. Dopo una stagione al Potenza in Serie C e una breve parentesi nell’estate del 1938 con il Brindisi nel campionato di Serie B 1938-1939 guidò il Palermo, alternandosi con Ermenegildo Negri.