ROSETO DEGLI ABRUZZI – “Apprendiamo dalla stampa che la Seconda Commissione della Regione Abruzzo ha recentemente valutato due proposte di legge riguardanti la Riserva Naturale del Borsacchio. Una proposta, sostenuta dalla minoranza e dal Comune di Roseto degli Abruzzi, che richiede il ripristino dei confini originari e l’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico (PAN), per sbloccare finalmente la situazione della Riserva, ferma da quasi vent’anni. L’altra proposta, avanzata dalla maggioranza regionale, prevede una riperimetrazione temporanea e il ripristino dei vincoli sui terreni originari su tutti i 1100 ettari originari.
È evidente che la scelta della Regione sia stata condizionata dalla bocciatura ministeriale della precedente legge, che di fatto ha annullato la Riserva. Ricordiamo che quella legge, che tagliava la Riserva del Borsacchio, era incostituzionale. Le leggi quadro in materia ambientale, infatti, prevedono una concertazione qualificata con gli enti locali, che non è avvenuta. Tale concertazione non è avvenuta nemmeno con questa nuova delibera, che comunque stabilisce formalmente il perimetro a 25 ettari pur mantenendo 1100 vincolati come una riserva.
Ricordiamo che il Ministero Dell’Ambiente nella sua durissima nota alla Regione Abruzzo, definisce incostituzionale l’atto, ricorda gli standard minimi e gli obiettivi europei e nazionali per portare il 30% dei territori sotto la tutela ambientale per creare uno sviluppo sostenibile. Lo stesso ministero, ricordando l’incostituzionalità, ricorda alla Regione che può solo modificare in meglio e non in pejus e rimanda all’ente locale e soprattutto agli strumenti di pianificazione (il PAN appunto) le modifiche per la convivenza. La Regione ha quindi dovuto impegnarsi con una lettera formale per evitare l’invio della legge alla Corte Costituzionale e il suo annullamento definitivo.
Vogliamo però fare un appello alla ragione. Non è il momento di affermare che ‘avevamo ragione’ nel sostenere che una modifica così importante, basata su un solo articolo e una relazione di poche righe senza fondamenti scientifici solidi, non poteva essere la strada giusta. È invece il momento di lavorare insieme per una soluzione. Tutti i portatori di interesse, siano essi ambientalisti o imprenditori, sono contrari alla proposta della maggioranza per un motivo semplice: la Riserva del Borsacchio, istituita nel 2005, è rimasta bloccata per l’assenza di regole chiare e di un ente gestore. Finché non verranno stabiliti un PAN e una gestione effettiva, sarà impossibile intervenire nella Riserva. Questo stallo ventennale ha danneggiato sia l’ambiente che l’iniziativa imprenditoriale.
La proposta della Regione rischia di riportare tutto al punto di partenza, mantenendo tutti i terreni vincolati senza permettere alcun avanzamento. Ciò penalizza sia chi desidera tutelare l’ambiente sia chi vorrebbe investire in strutture turistiche sostenibili. Ricordiamo che una mediazione tra Regione, Comune e portatori di interesse era già avvenuta durante l’elaborazione del PAN. La questione principale riguardava i premi di cubatura per i casolari storici nella Riserva. Il piano prevedeva un premio del 15%, mentre gli imprenditori richiedevano un ampliamento del 50%. La mediazione aveva portato a un compromesso del 30%, che avrebbe sbloccato la situazione. Con il ripristino dei confini e l’approvazione del PAN, questa convivenza fra tutela ambientale e sviluppo imprenditoriale potrebbe finalmente concretizzarsi. Invece, con la proposta della Regione, ci troveremmo nuovamente in un blocco che potrebbe durare altri dieci anni.
Il nostro appello è chiaro: ripristinare i confini e approvare il PAN è l’unica soluzione razionale. Solo così potremo iniziare a lavorare per il miglioramento della Riserva, con regole condivise che consentano uno sviluppo sostenibile. Fermare tutto significherebbe arrecare danno all’ambiente, agli operatori economici e all’intero territorio di Roseto degli Abruzzi. Noi siamo pronti al confronto, disponibili a collaborare e ad adattare, in futuro, le regole già pattuite se necessario. Ma l’unica cosa che non possiamo permetterci è continuare uno stallo che paralizzi la Riserva per altri dieci anni.
Chiediamo una mediazione in Commissione e attendiamo di essere convocati in audizione presso la Regione Abruzzo. Seguiamo il buon senso e le direttive date dal Ministero e lo stato. Approviamo il PAN, le regole, ed iniziamo la convivenza e come detto dal ministero lavoriamo sulle norme del piano se ci sono esigente. Ogni altra soluzione sarà incostituzionale. Facciamo partire la Riserva Borsacchio. Il PAN, le regole di convivenza, sono pronte e accettate da tutte le parti in campo che si stanno contrapponendo. E’ l’unica soluzione in accordo con lo stato, il comune, le leggi nazionali, la costituzione, ente locale e portatori d’interesse generali. Il 99% degli attori in campo è per questa soluzione, anche di campo avverso, ora perché non usare la ragione e il buon senso?