TERAMO – Al di là di eventuali reati penali, con le indagini della magistratura che continueranno a fare il loro corso, l’inchiesta sul sistema Gran Sasso avrebbe evidenziato tutta una serie di di “forti criticità di tipo strutturale che vanno necessariamente risolte attraverso complessi ed articolati lavori e con un notevole stanziamento di fondi da parte degli enti preposti, aspetti questi non di competenza della Procura”.
A distanza di poco più di una settimana dagli avvisi di garanzia e dal sequestro delle opere di captazione delle acque situate all’interno dei laboratori, nell’ambito dell’inchiesta sul sistema Gran Sasso, questa mattina il Procuratore capo di Teramo Antonio Guerriero e’ intervenuto sulla questione per chiarire il senso della lettera inviata dalla Procura alle varie istituzioni competenti, per segnalare la necessita’ di interventi definitivi di messa in sicurezza dei laboratori e gallerie.
“L’acqua non è inquinata, sia chiaro. I cittadini possono stare tranquilli. L’acqua si puo’ bere. – ha detto il Procuratore capo – ma ci sono delle criticità su cui bisogna intervenire.
“Ad oggi – prosegue – ne’ laboratori ne’ gallerie autostradali sarebbero adeguatamente impermeabilizzati, con il rischio di contaminazioni in caso di incidentalità”. Sul tavolo la necessità di un intervento normativo da parte della Regione, in quanto la legge stabilisce che le sostanze pericolose debbano essere stoccate ad una certa distanza dai punti di captazione. Requisito che ad oggi non sarebbe rispettato. (ANSA)