TERAMO – Con riferimento all’incontro ‘La messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso: scenari di intervento’, che si svolgerà a L’Aquila il prossimo 13 luglio organizzato dalla struttura Commissariale, il Comitato ‘Azione Popolare’ stigmatizza come non sia stato messo a disposizione degli invitati, prima del forum, alcun dato raccolto nei tre anni dall’insediamento dei Commissari Straordinari né alcuno studio realizzato nel periodo; “dati e studi concernenti non già analisi teoriche del sistema idrico e del complesso Gran Sasso, bensì concrete indagini delle misure da adottare per la per la bonifica del sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e per la contestuale messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso – si legge in una nota del Comitato -. Si auspica che, almeno in occasione dell’incontro, vengano messi a disposizione tutti i dati raccolti ed elaborati dalla Struttura Commissariale che, in quanto organismo pubblico, ha impiegato fondi pubblici per l’espletamento del mandato”.

“Lascia perplessi, dalla lettura del programma dei lavori, che resti sullo sfondo e non sia oggetto di un specifico intervento, il ruolo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che, oltre al problema del rispetto delle norme previste nel Decreto istitutivo dell’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso – aggiunge ‘Azione Popolare’ – rappresenta la maggior fonte potenziale dell’inquinamento del sistema idrico del Gran Sasso (tanto che la Magistratura di Teramo ha dovuto precauzionalmente prescrivere la messa a scarico di 100 litri di acqua al secondo captata in diramazioni vicine ai Laboratori) sia in conseguenza delle attività realizzate nei Laboratori stessi sia per il materiale pericoloso in essi stoccato; materiali altamente inquinanti la cui presenza rende impossibile la messa in sicurezza dei laboratori in quanto l’abbattimento del rischio è direttamente dipendente dalla loro rimozione. Così come si evidenzia l’assenza del Ministro della Ricerca Scientifica (che esercita la vigilanza sull’Istituto di Fisica del Gran Sasso) ma la presenza del solo Ministro dei Trasporti quasi come se la fonte di pericolo di inquinamento fosse rappresentato dalla sola canna autostradale che pur sembra aver contribuito, con l’improvvido uso dei benzenici, a porre in pericolo la salubrità dell’acquifero e la salute dei cittadini”.

“Ci si augura che il Forum non si risolva in una ‘passerella istituzionale’ funzionale solo a creare una cortina fumogena per distogliere la attenzione dei cittadini soprattutto in questo periodo di carenza idrica in attesa di ulteriore passerella da realizzare tra qualche anno, magari coi soggetti diversi ma con ancora irrisolti i problemi sul tavolo. O, ancor peggio, per scaricare sul revocato concessionario delle Autostrade A24 e A25 tutte le colpe quale unico responsabile dell’inquinamento dell’acquifero ed annunciare una serie di mega appalti per i rifacimenti delle gallerie con annesso tentativo di rispolverare il famigerato progetto di realizzazione della terza canna, magari ad un livello tale da poter sostenere la non interferenza con l’acquifero: il tutto per poter continuare a far passare sotto silenzio i pericoli, per l’acquifero e la salute degli abruzzesi, costituiti dalle attività realizzate dai Laboratori dell’INFN. Il Comitato Azione Popolare, nel suo piccolo (ogni giorno più grande) vigilerà affinché ciascuno faccia il proprio dovere nel minor tempo possibile, continuando a segnalare, se necessario, alla Magistratura tutte le azioni ed omissioni atte a creare pericolo per la salute dei cittadini abruzzesi”, conclude la nota.