TERAMO – Senza entrare nel merito dei rinvii ultimi dell’Assemblea dei Soci del Teramo Calcio, forse sarebbe opportuno ricordare che la società biancorossa, alla luce delle indicazioni emerse durante la gestione dei commissari, era già defunta, con i registri che sarebbero dovuti essere riconsegnati al Tribunale. E’ in quella situazione che venne chiesto a Massimo Chierchia di riprendere il governo del Club da amministratore unico, cosa che avrebbe potuto rifiutare e che non rifiutò.
La volontà? Era quella di fare tutto il possibile, anche oltre, per salvare il Teramo Calcio che, alla luce di fatti più che noti, chiese l’iscrizione nei termini previsti al prossimo campionato di Lega Pro (22 giugno u.s. – ndr-).
“Io sono in carica per centrare quell’obiettivo, ma non potevo prevedere che il socio che avrebbe potuto – dichiara l’attuale amministratore unico del Teramo Calcio – non sarebbe intervenuto a ripianare i conti ed a mettere a posto l’indice di liquidità. A quel punto la sentenza del Tar, che aveva ed ha un valore per noi importante, mi convinse a procedere ed è quello che ho fatto, pagando tutto e tutti e sistemando anche la rateizzazione dell’Iva“.
Oggi tutto ruota intorno alle quote sequestrate e mai liberate dal Tribunale di Roma. Certo che sì, anche se i tempi stringono ma, pregando a mani giunte, si spera ancora che questo accada lunedì, data non casuale per la terza assemblea societaria in due settimane. Andasse bene si sbloccherebbe un iter più difficile da illustrare che da sviluppare: Giuseppe Spinelli e Davide Ciaccia, comunque, ripianerebbero l’indice di liquidità e lo studio legale chiamato a difendere la società biancorossa si presenterebbe, all’ultimo grado di giudizio, con una società a quel punto “vergine” ed immacolata. Basterà? Potrebbe. Non sarebbero stati rispettati i tempi perentori della FIGC? Ma come si sarebbe potuto avendo le quote, e quindi la liquidità, bloccate? Il TAR, che già si è espresso nel merito sull’indice di liquidità, recepirà?
Ipotesi peggiore: il Teramo resta fuori dal professionismo. Qui Massimo Chierchia, che stimiamo sempre più, ci stupisce: “Noi non siamo dei mercenari e spero che almeno i più lo abbiano compreso, almeno me lo auguro. E’ bene sapere comunque che il numero di matricola del Teramo Calcio per noi ha un valore sacro e che intendiamo conservarlo assolutamente. Vi dicessi che stiamo per prenotare la sede del ritiro, che abbiamo già informato i nostri tesserati i quali tra 10-12 giorni si raduneranno e che Maurizio Manfra sarà il DS e Sandro Pochesci l’allenatore?“.
Traduzione: proveremo fino all’ultimo respiro a salvare la Lega Pro, altrimenti sarà Serie D.
Con ambizioni: ma questo lo aggiungiamo noi.