TERAMO – Il lavoro che attende il neo presidente del Città di Teramo è di quelli che impongono di ricominciare daccapo, senza voler offendere chicchessia. Lo conferma indirettamente Di Antonio, nelle sue prime dichiarazioni. Intanto andrà individuata, alla velocità della luce, una sede sociale (1), con l’organizzazione della società che partirà dalla figura apicale del Direttore Generale (2). Potrebbe essere un novizio del calcio e neanche giovanissimo, ma di certo sarà l’uomo di fiducia della proprietà; a cascata saranno individuati i ruoli di segreteria amministrativa (3) e tecnici (4 e 5), ad iniziare dal Direttore Sportivo (Paolo D’Ercole è bravo, serio ed ha lavorato bene) per poi proseguire con l’allenatore (per Marco Pomante il discorso è pressoché analogo al precedente).

Noi siamo certi che Filippo Di Antonio, almeno in cuor suo, alcune scelte, magari non tutte, le abbia già fatte, ma queste potrebbero presentarsi anche come indicazioni di massima quando si incontrerà a cena con gli ex dirigenti (non tutti assieme – ndr -), all’inizio della prossima settimana.

Di certo il Città di Teramo (che potrebbe anche cambiare denominazione, non va proprio escluso, anzi… – ndr-) cambierà pelle, in attesa di conoscere come si comporrà il futuro assetto societario, chi ne farà parte dei vecchi dirigenti e chi no, chi saranno i volti nuovi e con quali programmi inizierà l’avventura dei biancorossi in Eccellenza.

Insomma, tanta roba…