L’AQUILA – Nuovo terremoto al Corecom, il comitato regionale per le comunicazioni per l’Abruzzo: il Tribunale amministrativo regionale (Tar) ha annullato il decreto di nomina nel ruolo di presidente di Ricardo Chiavaroli, ex consigliere regionale di Forza Italia, ora in area Lega di cui è stato coordinatore di Pescara. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso presentato dall’ex presidente “provvisorio”
Giuseppe La Rana che era stato in carica fino al febbraio scorso quando il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio (Fdi) ha firmato il decreto di nomina dopo aver sentito il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri (Fi), che invece ha la responsabilità di indicare i due componenti. Il provvedimento del Tar è immediatamente esecutivo, quindi l’organismo che si occupa di telecomunicazioni e contenziosi tra cittadini e compagnie telefoniche torna ad non essere operativo e quindi paralizzato. Al vaglio della maggioranza di centrodestra il percorso per uscire da questo impasse.
Il Corecom era stato bloccato in occasione della decadenza del presidente Filippo Lucci, nominato nel 2009 e decaduto nell’agosto 2019 per effetto della legge regionale presentata da Sospiri che ha di fatto accorciato di un anno e mezzo il mandato del presidente Lucci. Quest’ultimo, peraltro, aveva mantenuto la carica in regime di prorogatio: a quel punto i due ex componenti del Corecom Ottaviano Gentile e Michela Ridolfi non hanno potuto esercitare il ruolo perché i dirigenti del Consiglio regionale hanno stabilito che per il Corecom occorre il “collegio perfetto”, cioè può agire solo con l’operatività dell’intero Consiglio di amministrazione.
La paralisi è rientrata a gennaio dello scorso anno con la nomina del 35enne La Rana in seguito ad un avviso pubblico al quale ha partecipato lo stesso Chiavaroli. A inizio anno il rinnovo degli organi con un altro avviso pubblico, al quale ha partecipato anche La Rana che, prima di Chiavaroli, ha portato alla scelta, come componenti, della giornalista aquilana Roberta Galeotti, in quota Fdi, e l’avvocato Gaetano Di Tommaso, in quota al Movimento 5 Stelle.
Nella sentenza i giudici amministrativi sottolineano che alla base della nomina di Chiavaroli non c’è “nemmeno un sintetico cenno ai motivi per i quali il suo curriculum, più di quello posseduto dagli altri aspiranti, sia stato ritenuto adeguato al ruolo da rivestire“.
“Non posso che esprimere soddisfazione per la decisione dei giudici amministrativi che hanno ricondotto l’azione amministrativa della Regione sui binari della legalità – spiega La Rana – evidenziando che le nomine dei vertici degli enti pubblici, ancor più se con funzioni di controllo e garanzia, devono essere rispettose delle regole imposte dalla legge, restando preclusa ogni valutazione e condizionamento di carattere esclusivamente politico“. I componenti del Corecom non devono avere ruoli politici e di comunicazione – ANSA –