TERAMO – Diciamo che la gara di Palermo, vinta dai rosanero per 2-0, è stata la copia fedele del campionato del Teramo, una squadra che difficilmente è seconda sul piano del gioco alla media degli avversari, mentre lo è di certo in zona goal, anche in maniera sin troppo evidente, anche rispetto a formazioni di bassa e di bassissima classifica.
Riesce quasi mai a dare fastidio in fase offensiva, l’undici di Paci, neanche su palle inattive o sui corner. Se accade, poi, che si ritrova sotto nel punteggio senza aver mai subito un solo attacco avversario, la frittata è quasi sempre fatta.
Quel che suona come aggravante in talune circostanze, ed oggi è una di quelle, è che tra il primo ed il secondo goal palermitani siano intercorsi 35 minuti senza aver mai tirato nello specchio della porta! Il Teramo, come già rimarcato, è squadra che ha denotato tali limiti per una stagione intera, ai quali, per scelta da dover rispettare ma da non condividere, la società non ha voluto porre rimedio.
A Palermo, allora, ci sta che perdi contro una squadra di pari livello, al termine di una prestazione non molto dissimile da altre, trovandoti addirittura sul doppio svantaggio con il raddoppio di Luperini al minuto 43 del primo tempo, il quale rovescia nella porta di un incertissimo Lewandowski l’assist di testa di Saraniti (in campo dopo nove minuti per un infortunio a Rauti – ndr). La gara l’aveva sbloccata su rigore, al minuto ottavo, Floriano, sfruttando la grande opportunità nata da un cross di Kanoute e dalla battuta a seguire di Valente, fermata da un braccio di Lasik, pure ammonito.
Al riposo i giochi erano già strafatti; la generosità biancorossa della ripresa, ovviamente infruttuosa, nasceva anche dall’atteggiamento dei palermitani, giustamente in attesa. Qualche rischio l’hanno corso (10° con Costa Ferreira, al 30° con Santoro e su queste conclusioni molto bravo è stato Pelagotti e con Bombagi al 32°, che salta pure il numero uno ma defilatissimo, sfiora il palo). Per la verità avrebbe anche potuto arrotondare, la squadra di Filippi sul finire, ma Santana ha tolto la palla del 3-0 al solissimo Saraniti alle sue spalle.
Finisce così una stagione che darà adito a molte letture e ad un certezza in più: scattando in verticale, Birligea si è fermato ancora, proprio come la volta ultima.
Ma da questa angolazione meglio sorvolare: in fondo il dado è stato tratto.