PINETO – “Dal 2014 al 2018, Pineto ha perso il 20% del tempo di permanenza dei turisti, passando da una media di 5,5 notti a 4,5, ovvero una notte in meno a soggiorno con conseguenti mancate opportunità di lavoro e introiti per i nostri operatori”. A darne notizia, sulla base di fonti regionali, sono il candidato sindaco per la lista Sicuramente Pineto, Paolo Passamonti, e il candidato consigliere Cristian Tobia, imprenditore turistico. “La nostra amata cittadina – che tanto interesse aveva suscitato per capacità di accoglienza, servizi e decoro urbano – proprio negli anni di amministrazione Verrocchio, registra un trend negativo, frutto di politiche miopi e spot”. Passamonti e Tobia vanno oltre nell’analisi dei dati: “Pineto è ultima, rispetto alle consorelle della costa teramana per posti letto, arrivi e presenze. Mettendo a confronto, poi, la ricettività in termini di posti letto tra Silvi, Pineto e Roseto, si evidenzia che noi abbiamo circa il 50% in meno di posti letto pari a 1.600 contro i 2.800 di Roseto e i 2.900 di Silvi”. Secondo il candidato sindaco Passamonti e il candidato consigliere Tobia “ciò è dovuto alla chiusura, negli ultimi 20 anni, di almeno 10 strutture ricettive, in parte riconvertite in appartamenti e case vacanza. Altra criticità è la scarsa presenza di hotel 4 stelle. A Pineto è presente una sola struttura di dimensioni medio piccole – 40 camere – a differenza di Silvi Marina che offre circa 800 camere in 4 e 5 stelle”.
“È evidente che la nostra offerta ricettiva – incalzano da Sicuramente Pineto – è carente nel segmento dei vacanzieri medio-alti. La situazione, determinata dalla gestione poco lungimirante del centrosinistra, ha generato ricadute negative sul territorio con perdita di posti di lavoro e in termini di indotto economico e commerciale, motivo principale delle difficoltà degli operatori del territorio”. La denuncia e la relativa proposta di rilancio, saranno illustrate nel corso di un incontro che si terrà nel pomeriggio di domani, venerdì 10 maggio, alle ore 17 nell’hotel Centrale.