TERAMO – “Il nuovo bando relativo all’Home Care Premium dell’INPS taglia, rispetto al passato, tutta una serie di prestazioni integrative essenziali per le famiglie. Una decisione di cui non si comprende il senso e che di fatto vanifica le finalità con cui è nato il programma, lasciando solo le famiglie. Per questo chiediamo con forza al Governo, e in particolare al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, di intervenire per le opportune modifiche, a tutela dei più vulnerabili”. Così il Sindaco Gianguido D’Alberto e l’Assessore con delega alle Politiche Sociali Stefania Di Padova, che in questi giorni hanno raccolto la preoccupazione di diverse famiglie oltre che di numerosi operatori socio-sanitari.

Il bando, volto ad individuare fino a un massimo di 35.000 famiglie su tutto il territorio nazionale, prevedendo contributi economici a favore di soggetti non autosufficienti, anche minori, per il rimborso delle spese sostenute per l’assunzione di un assistente domiciliare (la cosiddetta prestazione prevalente) e l’erogazione di servizi di assistenza alla persona (cosiddette prestazioni integrative), per il periodo 2025-2028 taglia di fatto tutta una serie di prestazioni particolarmente richieste dall’utenza.

Rispetto al precedente bando, infatti, escono fuori dalle prestazioni integrative in particolare l’assistenza domiciliare resa da operatori socio-sanitari, nonché i servizi di trasporto assistito, il supporto per l’accesso ai centri diurni, i servizi di sollievo temporaneo a favore dei caregiver familiari per il recupero delle energie psico-fisiche necessarie all’assistenza del beneficiario.

Cambia inoltre, anche la tempistica relativa ai pagamenti della prestazioni prevalente, che sarà effettuato trimestralmente, sulla scorta della verifica del versamento dei contributi, costringendo i beneficiari ad anticipare all’assistente familiare la retribuzione. Un’anticipazione che molte famiglie potrebbero avere difficoltà ad affrontare.

In questi giorni abbiamo ricevuto diverse segnalazione di famiglie preoccupate e questo anche a fronte del fatto che la quasi totalità dei beneficiari usufruisce delle prestazioni integrative, che sono quelle che incidono maggiormente sulla qualità della vita delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie – concludono il Sindaco e l’Assessore – non si può intervenire con una scure su temi così impattanti sulla quotidianità dei più vulnerabili. Nei prossimi giorni ci confronteremo anche con le altre realtà del territorio, nella convinzione che sia necessario fare pressione sull’INPS e sul Governo per un cambio radicale di rotta”.