Se doveste dire il primo nome che vi viene in mente quando si parla dei vigili quale sarebbe?! Bè, quasi sicuramente, quello di Alberto Sordi. Nessuno potrebbe mai mettere in discussione il ruolo che l’attore ricopre nel film, diretto da Luigi Zampa, del 1960. Sordi è indimenticabile nel ruolo del poliziotto “sceriffo”, forte con i deboli e debolissimo con i forti, che non vede delle clamorose illegalità nel centro cittadino ma su “segnalazione” corre a massacrare una persona che cerca di sbarcare il lunario, che mantiene una famiglia con il sudore della fronte, che si fa forte del suo cappello perché per il resto è un succube della politica e del dirigente di turno. Viene in mente una scena famosa di I vitelloni (1953), diretto da Fellini,  nella quale l’Albertone nazionale fa la pernacchia ai lavoratori che incontra in strada, quando in Il vigile è lui, a ricevere la presa in giro.

Grazie alle raccomandazioni del politico – per ognuno potremmo dire chi –  interpretato da Vittorio De Sica, Otello riesce finalmente a farsi assumere come vigile del comune. Con la nuova divisa, inizia subito ad abusare del proprio potere, più per darsi un tono che per far rispettare davvero le regole. All’incrocio il protagonista, agitando a caso la paletta, genera il panico tra gli automobilisti. E se un vigile come Albero Sordi vivesse anche altrove ? Quanti danni potrebbe fare ? Il primo tra i quali quello di “infamare” tutti quelli che fanno bene e con umanità il proprio dovere perché non è con la brutalità, non è massacrando un povero cristo che devono dimostrare di avercelo lungo. Ma quando il vigile Otello, ha la possibilità di aiutare la bella donna o il potente uomo politico, eccolo galante e servile passare sopra a tutte le regole . E la regola dei due pesi e due misure che conoscono bene tanti commercianti. Prima o poi sarà da raccontare la storia anche di qualche altro vigile sceriffo e non solo di Otello. Perché quando credi che il tuo ruolo sia quello di massacrare una famiglia, 5 persone, che vivono di quello, puoi fare seri danni. Perchè quando usi una divisa non per far rispettare la legge ma per fare del male, fai molti danni.

Tanti danni: perché il Vigile Urbano fa un lavoro importantissimo, ma  non è un giustiziere. E chi si crede un giustiziere – e sempre a vantaggio di “qualcuno”  che da una chiusura ne trae profitto – va fermato e denunciato perché è tutta la categoria che ci rimette. E infatti tutti all’interno della categoria  nel privato hanno preso  le distanze da certi elementi pericolosi e cattivi che tradiscono il mandato. Come nella politica il ladro infama tutti, che diventano “tutti uguali” così il giustiziere della notte sputtana tutti che diventano “tutti uguali”

E così  volando dalla bella Roma  alla nostra Teramo mi stupisce leggere che  : “dopo che la polizia locale ha notificato la revoca della licenza al ristorante “La Cantina di Porta Romana”, per una presunta violazione in ambito edilizio (una porta) rilevata nel corso di un controllo, il provvedimento è stato immediatamente impugnato e ieri il Tar dell’Aquila ha accolto l’istanza ordinando la sospensione della misura. Così il ristorante ha potuto riaprire i battenti regolarmente in attesa dell’udienza dinanzi al tribunale amministrativo, che si esprimerà nel merito della sospensiva a fine aprile”

Qualche osservazione va fatta, in attesa di capire meglio e tornare sul tema: veramente a Teramo si rischia di mettere sulla strada una famiglia perl’apertura di una porta che si è già in procinto di essere sanata” ? veramente  uno storico ristorante famoso in tutta Italia e presente sulle principali guide , che mantiene viva la tradizione gastronomica più pura della cucina teramana rischia di chiudere per sempre per una porta la cui apertura…udite udite… “risale a venti anni fa” ? veramente si rischia di fare del male a qualcuno per una porta che… udite udite… “era contemplata nelle licenze originali dell’epoca”.  Ma se è così,  oni persono e anche voi lettori  non vi chiedete  perché procedere con la revoca della licenza? Non si faceva prima ordinando  – con un un tempo tassativo – di  chiudere questa porta se abusiva ?  Ma era abusiva ? A chi dava fastidio ?  Perchè forse “la porta” dava fastidio .  O  forse, gira insistentemente voce in città, e un ristoratore storico  della provincia mi ha chiamato proprio per dirmi che  non era  “la porta” a dare fastidio. Viene da chiedersi a questo punto chi pagherà per i giorni di chiusura del locale e l’enorme danno subito dal signor Marcello Schillaci e dalla sua famiglia: il vigile che ha effettuato questa operazione,  il comandante o… il Comune e quindi tutti noi?  E il Sindaco che dice.  Quanti voti deve perdere ancora per queste “porte”  . Lui che era tra i clienti della Cantina (come tutta Teramo) questa porta l’ha mai vista ? Io no ? Poi questa porta non era così visibile e non metteva certo a rischio lo stabile. E allora perche la chiusura ” Ripeto, a chi dava fastidio “la porta” ?? Se lo chiederanno i giudici ?

E se invece con tanta energia si controllasse la vendita illegale a cielo aperto di alcol ai minori che si sfasciano invece di intervenire sempre e solo dopo ? E se la sera si provasse a dare una occhiata allo spaccio a cielo aperto in piazza martiri. O magari, visto che il controllo del territorio è tra le vostre competenze, perchè non presidiare il centro storico e piazza Garibaldi la notte – vero e unico punto di partenza dei raid dei ladri in città –  perché una divisa è sempre un ottimo deterrente

Come ho fatto in passato – prendendo anche delle denunce per averli difesi  su questa stessa rubrica, pagandomi le spese e vincendo, insieme a qualcuno di loro – a chi svolge questo difficile lavoro loro va il mio plauso. A chi si sente Albertone nazionale news, invece  è doveroso far presente che di Sordi ne abbiamo uno e ci ha fatto tanto ridere. Non abbiamo bisogno di qualcuno che ora si senta in diritto di far piangere chi lavora onestamente.