Ancora un grande successo per la due giorni del convegno  sul bullismo che si è svolto a Teramo il 7 e 8 febbraio. Anche ieri  – Safer Internet Day,  giornata internazionale per una Rete migliore –   più di 1000 studenti si sono collegati in streaming con il portale del Premio Paolo Borsellino per seguire la conferenza.

Dopo l’ampia e articolata relazione del Procuratore del Tribunale abruzzese dei minorenni   David Mancini, e l’ingegnere informatico ed esperto di cyber bullismo a livello internazionale Giammaria De Paulis, a chiudere l’incontro voluto dall’assessorato al sociale della Regione Abruzzo è stato il Vescovo della Diocesi di Teramo Mons. Lorenzo Leuzzi, sempre vicino ai giovani. E attento alle loro problematiche.

Ciò che è emerso chiaramente dall’incontro coordinato dalla Dirigente scolastica Prof. Manuela Divisi è che gli atti di bullismo e di cyberbullismo sono in continua crescita. Fino a un bambino su tre (dato della Polizia di Stato) è vittima di questo tipo di disagi, la statistica potrebbe essere anche più alta visto che non tutti denunciano. Nonostante l’aumento dei casi questi due fenomeni sono ancora o sconosciuti o sottovalutati da molte famiglie e scuole.

Ci poniamo come punto di riferimento e informazione per genitori, insegnanti e ragazzi – dice il Vescovo Leuzzi – perchè abbiamo capito che ce n’è bisogno. C’è bisogno di un percorso di formazione all’interno delle scuole”. Perchè, come sottolinea la Dirigente Divisi , “le prime armi per combattere il bullo e il cyberbullo sono la  prevenzione e l’informazione”.

Particolare attenzione è stata posta nei riguardi del cyberbullismo, fenomeno che negli ultimi anni sta continuando ad espandersi. “Il potere del bullo via web non ha confini – ha detto De Paulis – e il potere senza controllo è pericoloso proprio perchè Internet non li ha: il cyberbullo fa più paura se considerata la potenzialità di diffusione della “presa in giro”.

Tante le domande degli studenti. Come si combatte il cyberbullismo? Ha risposto il procuratore David Mancini. Prima di tutto con la prevenzione, creando nei giovani maggiore consapevolezza della rete e poi con i mezzi che ci offre la legge. “Ripeto, è fondamentale che genitori e scuole informino i ragazzi su che cos’è il web e su come funziona. Il problema è che spesso nè genitori nè insegnati conoscono i rischi e le opportunità che offre internet.

Molto applaudito il messaggio finale del Vescovo:Informatevi, siate curiosi di capire come funzionano i social, partecipate a incontri su bullismo e cyberbullismo, parlate dei rischi e delle possibilità del web e se notate del disagio nel rispondere ad alcune domande provate a scavare senza spaventarsi”.

La rassegna riprende il 15 febbraio e andrà avanti coinvolgendo 20 scuole del Territorio teramano e di Pescara, Chieti e L’Aquila.