TERAMO – Sono passati oltre vent’anni dal 1° settembre 2000, giorno in cui è entrata in vigore l’autonomia scolastica. L’Associazione professionale Proteo Fare Sapere e la FLC CGIL Abruzzo Molise hanno organizzato un corso di formazione “L’AUTONOMIA SCOLASTICA E LA NUOVA PEDAGOGIA” per riflettere su com’è andata e sulle prospettive possibili in considerazioni anche delle presenti emergenze. Quattro incontri per affrontare temi di stringente attualità, partendo dall’autonomia scolastica, per arrivare alla nuova pedagogia.

Quasi 200 tra docenti, ds ed ATA hanno partecipato in video conferenza al primo incontro del corso (venerdì 5 febbraio u.s.) sul tema: Vent’anni di autonomia scolastica, un bilancio laico. La relazione è stata tenuta da Sergio Sorella, presidente di Proteo Abruzzo Molise, che ha illustrato le motivazioni all’origine dell’autonomia scolastica così sintetizzabili: introdurre elementi di  competizione – concorrenza; rispondere alla domanda di decentramento (adempimenti burocratici dati alle scuole, risparmi); realizzare il dettato costituzionale ( comma 2 dell’art. 3, relativo all’eguaglianza sostanziale tra i cittadini e alla rimozione delle cause che la determinano). Ha ripercorso le tappe dei rapporti tra governi e regioni, al  notevole contenzioso (che in quest’ultimo periodo si è acuito) e ha concluso che senza grandi riforme si può rilanciare l’autonomia scolastica, finora non realizzata, attraverso alcune proposte quali: liberare le scuole dagli adempimenti burocratici utilizzando la rete e i servizi  in comune, puntando l’attenzione sulla missione educativa; creare i presupposti per ricostruire la motivazione per ciascun alunno; ridurre la quota di tempo scuola ripartito per sequenze disciplinari per dare tempo a interventi individualizzati che tengano conto di attitudini e aspirazioni di ciascuno; liberare il tempo rigidamente scandito e riorganizzare le discipline per il successo formativo.

E’ seguito un interessante dibattito, coordinato dalla presidente di Proteo Teramo Gianna Cortellini, nel corso del quale si sono evidenziate le criticità che non consentono alle scuole di poter garantire un’offerta formativa adeguata al contesto ed alle esigenze degli studenti e delle studentesse.

 Pino La Fratta, coordinatore FLC CGIL Abruzzo Molise, ha chiuso i lavori della prima giornata ripercorrendo le tappe che hanno determinato i problemi per le scuole nelle due regioni. Ha ricordato che per uscirne occorre una programmazione pluriennale. Infatti  è possibile prevedere  la domanda di istruzione nei prossimi  5-10 anni; si può pianificare il fabbisogno di personale (reclutamento); gli andamenti demografici  consentono, a parità di organici, di investire nelle aree più deboli, nel tempo pieno, nell’istruzione degli adulti, ecc. La politica, invece, pensa ancora a frantumare l’Italia con l’autonomia  differenziata.

Il prossimo appuntamento sarà mercoledì 10 febbraio con il prof. Mario Ricciardi, docente di diritto del lavoro presso l’Università di Bologna che terrà una relazione sul tema: Autonomia scolastica e contrattazione. Seguiranno due pedagogisti: Massimiliano Fiorucci docente all’Università Roma Tre su Educare in contesti multiculturali  (il 17 febbraio) e Massimo Baldacci, docente all’Università di Urbino  su Formare competenze. Per quali scopi? (il 19 febbraio) .