Non è mancato nulla: una decina di identificati nel pre-gara agitato di San Nicolò, nell’area antistante il Ristorante Acquamarina, ed una trentina di riminesi rispediti a casa e poi una gara non bella, molto intensa e che il Teramo ha fatto sua meritatamente (1–0), lottando su ogni pallone e rischiando pochissimo, comunque molto meno degli ospiti, in quanto a palle-goals. Una nota particolare va a Lys Gomis, che esordiva dopo un periodo di lunga inattività e che non ha sbagliato nulla, rendendosi autore anche di un paio di interventi importanti intorno alla metà della ripresa. Agenore Maurizi ha schierato la formazione annunciata, prima di perdere Zecca al 36° minuto di gioco per un guaio all’inguine (infortunio non leggerissimo). Gli è subentrato Sparacello. L’esordio di Armeno senza infamia e senza lode, ma difficilmente si sarebbe potuto aspettare di più: diciamo, però, che la difesa (orfana del febbricitante Piacentini) è apparsa comunque più compatta e meno “ballerina” del solito. In mediana tutti sotto allo standard: De Grazia, Proietti, Persia e Ventola hanno decisamente fatto di meglio, in passato. Pochi, pertanto, i palloni per gli avanti Infantino e Sparacello, che pure sono riusciti a divorarsi un goal ciascuno: all’ex Francavilla e Reggina il gran merito di aver messo sulla testa di Fiordaliso il pallone decisivo, proprio allo scadere della prima frazione di gioco. In precedenza, da pochi passi, aveva deviato sul fondo, da ottima posizione, un cross dalla destra di Persia. Un’altra palla-goal l’aveva avuta anche Zecca, in apertura, al 16°, la più ghiotta delle quattro complessive, quando, smarcatissimo da un rimpallo in area e solissimo davanti a Nava, calciava fuori, alla sinistra del portiere. Nella ripresa i biancorossi potrebbero chiuderla dopo quattro minuti con Infantino, anche lui solo in area, ma forse troppo defilato: tiro alto. Poi la lunga sequela di cambi, da una parte e dall’altra, ed i sei minuti di interminabile recupero, prima del tripudio finale, condito da quasi tutti i 1.176 presenti, con una frase emblematica, ma condivisibile: “troppo importante era la posta in palio per porsi altre domande…“. In effetti il Teramo questa partita la doveva soltanto vincere e l’ha vinta, senza rubar nulla. Di questi tempi e con i risultati delle altre, in vista di una partita alle porte non meno importante (a Fano, martedì prossimo), bisogna accontentarsi.