TERAMO – Ci sono pareggi e pareggi, ci sono zero a zero e zero a zero. Contro l’Atletico Ascoli, in realtà, è stato il Città di Teramo a rendersi più pericoloso, ma non sul piano del gioco, anzi.
I marchigiani giocano e pressano e l’essere riusciti a renderli poco più che innocui in area teramana (prima di oggi avevano vinto 5 volte in trasferta, non casualmente), suona come nota di merito per i biancorossi. Siamo d’accordo con l’analisi del bravo allenatore bianconero: “Queste sono partite che aiutano a crescere sia i singoli sia la squadra nell’insieme, in vista di un girone di ritorno che sarà molto diverso“.
Priva di Baumwollspinner (sarà una costante per il futuro del corrente campionato) e di Ferraioli, recuperabile per la prossima gara casalinga contro L’Aquila e non per Notaresco, le scelte in mediana erano obbligate, con Missori e con l’ex Esposito (sua la più importante occasione da rete col pallone ricacciato da un difensore, a tre minuti dalla fine, sulla linea, a portiere battuto…) supportati da Cum e da Pietrantonio, quest’ultimo al di sotto del proprio rendimento al pari di D’Egidio, poi sostituito da Galesio al quale, inizialmente, era stato preferito Tourè, forse per sorprendere tatticamente gli avversari, senza grandi esiti.
Il risultato alla fine, va accettato senza grandi drammi, anche se il cammino numerico delle ultime 5 gare si traduce in 6 punti con una sola vittoria, decisamente pochi (13 quelli della Sambenedettese, 11 de L’Aquila e 8 dell’Atletico Ascoli). Si spiega così lo sfilacciamento accusato pesantemente, in questa fase, rispetto alla prima della classe.
(Nota da Ufficio Stampa) – Il Teramo riparte con un pari casalingo dopo la sconfitta di San Benedetto del Tronto. L’Atletico Ascoli, presentatosi da vice-capolista al “Bonolis” e con le cinque vittorie esterne già maturate, ha confermato la compattezza già nota, concedendo poco agli avanti biancorossi, in una partita tatticamente bloccata, tra due compagini che si sono rispettate. Primo tempo caratterizzato da una prolungata fase di studio, in cui viene annullato per fuorigioco il gol del vantaggio di Pavone. Ripresa più emozionante, con il Diavolo che parte in maniera più propositiva, con Cum che spreca una duplice, interessante occasione, mentre nel finale è clamoroso il salvataggio di un difensore ascolano sul tiro a botta sicura di Esposito indirizzato all’angolino. I biancorossi chiuderanno il 2024 con due derby: domenica a Notaresco, tra due settimane in casa con L’Aquila.
- TERAMO (3-4-2-1): 22 Di Giorgio, 29 Menna, 6 Cipolletti, 55 Brugarello; 34 Cum (86’ Loncini), 8 Esposito, 20 Messori, 3 Pietrantonio; 19 Pavone, 10 D’Egidio (61’ Galesio); 11 Tourè – A disp.: 1 Torregiani, 4 Cangemi, 5 Pepe, 7 Capitanio, 16 D’Amore, 23 Sanseverino, 32 Bustos – All.: Pomante.
- ATLETICO ASCOLI (3-5-2): 12 Galbiati, 4 Baraboglia, 27 D’Alessandro (K), 6 Mazzarani; 25 Camilloni, 10 Minicucci, 11 Vechiarello (Vk), 8 Olivieri, 68 Antoniazzi; 9 Maio, 45 Ciabuschi (66’ Scimia) – A disp.: 98 Canullo, 2 Alborino, 7 Severini, 14 Mengani, 23 Dondoni, 29 Clerici, 39 Loretucci, 90 Traini – All.: Seccardini.
Arbitro: Maresca di Napoli – Assistenti: Polichetti di Salerno e De Rosa di Napoli.
Ammoniti: Camilloni (A), D’Egidio (T), Pavone (T).
Spettatori: 2.100 (di cui 574 abbonati)
Recupero: 1’pt; 3’st.
V I D E O ascolta SIMONE SECCARDINI (all. Atletico Ascoli)
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