La battuta poco lusinghiera sui vini abruzzesi scatena la polemica. Dopo il Presidente Marsilio e l’Accademia della cucina teramana anche la combattiva consigliera regionale Simona Cardinali deplora la scena proposta nel trailer del nuovo film per Netflix “Natale a tutti i costi” di e con Christian De Sica, che riguarda i vini d’Abruzzo. Nel film l’attore viene invitato ad assaggiare un vino abruzzese riconosciuto come “bottiglia dell’anno”“Com’è?”, viene chiesto a De Sica, che risponde in maniera poco delicata. Poco ‘sobria’. Una battuta che sinceramente lascia con l’amaro in bocca recando un’offesa volgare, inutile, gratuita e ingenerosa, oltre che profondamente ingiusta  figlia di un vecchio pregiudizio nei confronti del vino abruzzese, che invece da decenni ha raggiunto punte di eccellenza e continua a ottenere prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale e internazionale.

La consigliera Cardinali ricorda agli autori del film oltre che all’attore romano che il Montepulciano d’Abruzzo  e il Trebbiano d’Abruzzo – i principali vigneti alla base della maggioranza produttiva del territorio – generano rispettivamente grandi e strutturati vini rossi e profumati vini bianchi apprezzati in tutto il mondo, tant’è che nell’ultimo quinquennio, tra le regioni con crescite più alte nell’export,  l’Abruzzo si piazza al terzo posto con un + 50%. Anche nel primo semestre di quest’anno l’export di vino dell’Abruzzo aumenta più della media italiana grazie ad un puntuale lavoro di promozione e il connubio vino e territorio, poiché il consumatore sceglie sempre più in base all’area di provenienza che premia una nuova generazione di produttori, specialmente imprenditori del territorio teramano che sta contribuendo alla crescita continua registrata in particolare dalla Denominazione principale della regione.

La consigliera che promuove da sempre i temi della sovranità alimentare , volti ad affermare la difesa della piccola e media produzione, ringrazia vignaioli e vignaiole abruzzesi, uomini e donne che producono eccellenze italiane che poi portano nel mondo sottolineando, ancora una volta, come sovranità alimentare ed export, sono temi fondamentali per il successo delle imprese della Regione Abruzzo,  perchè più si tutela la qualità più si è competitivi. Perchè  l’Abruzzo  può competere solo sull’eccellenza e non sulla quantità riportando l’agricoltura al centro del dibattito. Ad esempio inserendo la sovranità alimentare al centro delle produzioni. Che vuol dire proteggere i prodotti di qualità, le imprese, rimettere i nostri produttori al centro e garantire ai consumatori finali prodotti di qualità.  Valorizzando  e tutelando il nostro territorio, dove i piccoli imprenditori e le filiere corte hanno esaltato i prodotti di eccellenza.