TERAMO – La manifestazione organizzata dai rappresentati d’Istituto del Liceo Classico e Scientifico e dagli studenti del Delfico, bagnata da una leggera quanto fastidiosa pioggia, li ha raccolti al coperto, nel tendone in allestimento e che ospiterà il XXIX Premio Di Venanzo. E’ Piazza Martiri il fulcro da dove i giovani, con un quarto d’ora di ritardo sulla tabella di marcia, si sono mossi verso il vero “monumento” scolastico cittadino.

In una situazione globale, sempre più al centro delle attenzioni di tutte le componenti politiche teramane e regionali, echeggiavano ancora gli interventi registrati nella diretta Fb di domenica voluta da Enrico Melozzi. ” Il sequestro è un provvedimento contro la scuola e contro le istituzioni che va contestato. Che lo si ritiri“, oppure “La scuola non è a rischio crollo. Ci sono tutti gli appigli tecnici e giuridici per opporsi a questa perizia“. La voce di più studenti? “Noi vogliamo rientrare in quella struttura, ma vogliamo che l’edificio sia sicuro. Speriamo di avere un futuro e non vorrei che la vicenda venga strumentalizzata“; “Spero si faccia una nuova perizia. Il 23 settembre sono stati celebrati i 90 anni di quell’edificio. Mi sembra un oltraggio il sequestro di quella struttura; ci stanno negando il diritto all’istruzione“; “Tutte le strutture delle scuole a Teramo sono disastrate. E’ il caso di parlare di mancati studi in questi anni…“; “Cerchiamo di mettere un punto individuando soluzioni pratiche e non teoriche. Vivere l’ultimo anno di liceo in questo modo è una cosa aberrante“. Questi i temi ricorrenti del corteo accompagnati dal coro, forte, “Scuola sì, scuola sì, ma non così“.

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