L’AQUILA – Continua la battaglia tra maggioranza e opposizione sulla Riserva Naturale del Borsacchio, l’ultimo scontro oggi in II Commissione, dove il Presidente Emiliano di Matteo non ha accolto nessuna proposta del Patto per l’Abruzzo che aveva chiesto, attraverso un progetto di Legge, il ripristino iniziale della perimetrazione della Riserva a 1100 ettari. Contestualmente l’opposizione chiede anche l’approvazione del PAN in Consiglio regionale.
“Quello commesso oggi dalla maggioranza è l’ennesimo errore ai danni dei cittadini abruzzesi – afferma il Consigliere regionale Dino Pepe (PD) – a dieci mesi dal blitz notturno con cui il centrodestra ha tagliato con un colpo di mannaia oltre mille ettari di riserva naturale, Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia hanno respinto ogni proposta proveniente dal territorio. Comune, Provincia, Associazioni ambientaliste e centinaia e centinaia di cittadini, che hanno firmato la petizione per salvaguardare la Riserva, si sono visti chiudere la porta in faccia da una maggioranza sorda e senza alcuna visione sulla tutela ambientale del nostro territorio. Il centrodestra, nonostante la bocciatura dello suo stesso Governo sul taglio della Riserva, continua a non ascoltare gli abruzzesi e porta avanti il proprio progetto di legge che riduce l’area da 1100 a soli 24 ettari”.
“Oggi in commissione – ha affermato il consigliere regionale Enio Pavone (Azione) – ho portato anche la voce del Consiglio comunale di Roseto, che si è battuto al fianco della società civile per salvaguardare la Riserva del Borsacchio. Come opposizione regionale, e come Comune, chiediamo che venga ristabilita nella sua interezza la perimetrazione della Riserva e che venga approvato definitivamente il PAN (Piano Assetto Naturalistico), che è stato oggetto di un lungo lavoro di concertazione tra Amministrazione Comunale e gli uffici competenti della Regione Abruzzo. Il progetto di Legge della maggioranza non ci convince perché tiene come assunto di base una perimetrazione di circa 24 ettari, che seppur definita provvisoria dal nuovo documento, non rispecchia la volontà dei territori e vanifica tutto il lavoro svolto fino a oggi anche dall’Amministrazione comunale. Per rendere tutti gli elementi attuativi della Riserva bisogna proseguire con il PAN e annullare la legge che lo ha ridotto a 24 ettari. Fatto questo siamo disposti a un confronto per trovare soluzione condivisa soprattutto con il territorio”.