ROSETO DEGLI ABRUZZI – “L’inerzia e la cattiva gestione dell’attuale amministrazione comunale stanno mettendo a serio rischio le casse del nostro Comune, con un contenzioso sulla TARI per gli anni 2015, 2016 e 2017 che potrebbe costare centinaia di migliaia di euro alla collettività. Questo è il risultato della superficialità e dell’incapacità della maggioranza, che ha scelto di ignorare i numerosi avvertimenti da parte nostra in sede consiliare, sottovalutando l’impatto delle controversie legali in corso”, dichiara Francesco Di Giuseppe, capogruppo di Fratelli d’Italia al consiglio comunale di Roseto.

L’attuale situazione vede il Comune esposto a pagare rimborsi significativi agli operatori economici che hanno contestato il metodo di calcolo della tassa sui rifiuti per il triennio in oggetto. Oltre alle somme indebitamente richieste, ci sono le spese legali del contenzioso e le eventuali ammende imposte dalla giustizia tributaria, che tutt’e insieme potrebbero far lievitare il costo totale per i cittadini rosetani. La Corte di Cassazione, respingendo i ricorsi presentati dal Comune, potrebbe condannare l’ente a ulteriori rimborsi, aggravando la già precaria situazione economica dell’amministrazione.

“Ci troviamo di fronte a un problema serio che non è stato affrontato con la dovuta attenzione – prosegue Di Giuseppe – con oltre venti sentenze già sfavorevoli all’ente locale, e un rischio concreto di ulteriori condanne, la situazione potrebbe degenerare fino al pagamento di importi complessivi prossimi al milione di euro. Di fronte a tutto ciò, è inaccettabile l’atteggiamento della giunta comunale, che continua a minimizzare l’importanza di questi ricorsi e a non fornire spiegazioni adeguate in merito”.

“Chiediamo pertanto che l’amministrazione comunale agisca con urgenza, predisponendo un piano di rientro che non penalizzi ulteriormente i cittadini e adotti le misure necessarie per evitare altre spese legali e danni. Fratelli d’Italia Roseto continuerà a vigilare su questa vicenda e a pretendere la massima trasparenza, affinché chi ha condotto il Comune in questa situazione venga chiamato a rispondere delle proprie azioni”, conclude Francesco Di Giuseppe.