Facciamo così. Per lodare l’iniziativa dell’assessore Pietro Quaresimale lascerò lo spazio a Maurizio Landini, non proprio un leghista. “Occorre rimettere al centro della discussione, la persona e il lavoro” dice il segretario generale della Cgil a Repubblica (giovedi 6/10/22). “Bisogna ricostruire la fiducia tra le persone, la politica e le istituzioni». E continua “Bisogna ragionare subito su come proteggere i lavoratori più fragili, i pensionati, le imprese”. E ancora “Chi vuole recuperare la fiducia persa deve ripartire dai temi e dai bisogni reali delle persone facendo ripartire il lavoro”.
Devo continuare per spiegare perché ritengo ottima l’iniziativa fortemente voluta e realizzata dall’assessorato al lavoro della Regione Abruzzo di Pietro Quaresimale. Non credo. Tra chi propone iniziative concrete e chi continua a trastullarsi con i ninnoli per farsi le foto con la panza da fuori, e il bottone slacciato, da cui spuntano i peli c’è una bella differenza. Abbia pudore e faccia come me che metto solo girocollo. Come spiega bene Landini ha ragione Pietro Quaresimale a scendere nelle piazze per incontrare la domanda e proporre l’offerta occupazionale ai giovani ma anche a coloro che, in questa fase storica, hanno bisogno di ricollocarsi.
L’iniziativa “L’Europa sotto casa” dell’assessore regionale alle Politiche del Lavoro, Pietro Quaresimale, infatti incrocia nei 4 capoluoghi abruzzesi domanda e offerta, portando i cittadini a conoscere da vicino e potersi candidare, tramite colloquio, ad un posto di lavoro in una delle primarie aziende che sono presenti. Basti pensare alla Amadori, Lisciani, ma anche Ikea.
Dovrebbe essere inutile ricordare che l’occupazione lavorativa è una parte importante della vita dei giovani. Dovrebbe essere inutile ricordare che – come ripete Papa Francesco – “il lavoro non è solo fonte di guadagno ma un luogo fondamentale dove cercare il senso, è via di maturazione, di sviluppo umano e di realizzazione personale” . Non dovrei essere io a ricordare che una delle cause del mancato inserimento nel mercato del lavoro, l’essere cioè sprovvisti di adeguate capacità professionali, è anche a causa dei deficit del sistema educativo e formativo. E che la precarietà lavorativa si coniuga con lo sfruttamento dei lavoratori. Il mondo del lavoro è sempre più competitivo e richiede giovani sempre più preparati e specializzati. Se l’iniziativa “L’Europa sotto casa” aiuta in questo io dico “bravo” a chi l’ha voluta e realizzata.