ROMA – C’erano anche numerosi abruzzesi iscritti all’U.S.I.F. (Unione Sindacale Italiana Finanzieri) – sindacato della Guardia di Finanza – ieri, mercoledì 7 ottobre, a Roma in piazza Montecitorio per partecipare alla manifestazione contro il ddl “Corda” licenziato dalla Camera, che a detta dei rappresentanti dei sindacati militari “non rappresenta quello slancio in avanti che il personale militare auspicava, anzi è addirittura un passo indietro rispetto all’attuale sistema interno della rappresentanza militare”. Presente, in piazza, anche il segretario nazionale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che ha sposato appieno la causa dell’Usif, che ha salutato i presenti, tra cui anche Paolo Bove, responsabile nazionale della comunicazione Usif e referente regionale Abruzzo.
Spiega un comunicato congiunto: “La sentenza della Corte Costituzionale n. 120 del 2018 ha rimosso il divieto di costituire o associarsi in sindacato in capo ai militari delle Forze Armate e agli appartenenti alle forze di polizia ad ordinamento militare. La decisione della Consulta era l’occasione per riconoscere ai militari ciò che è stato negato per oltre 70 anni per ammodernare e uniformare i tre diversi modelli di relazioni sindacali che oggi insistono all’interno del comparto sicurezza e difesa”. E invece il ddl contestato ha deluso le aspettative dei militari su molti punti: “L’attribuzione al giudice amministrativo delle controversie in materia di comportamento antisindacale, le notevoli e numerose ingerenze alla vita sociale dei sindacati, i paletti posti per le cariche dirigenziali del sindacato e per i distacchi, il computo della rappresentatività sulla forza effettiva e non su quella sindacalizzata, l’esclusione dei criteri di articolazione dell’orario di lavoro e della mobilità tra le materie di competenza del sindacato, l’impossibilità di tutelare effettivamente il personale nei procedimenti disciplinari, e l’incomprensibile divieto di usufruire di uno spazio interno come avviene in tutti i sindacati militari europei e nelle nostre forze di Polizia”.
In sostanza, per i militari il ddl Corda è “inadeguato e non rispondente a quanto stabilito dalla sentenza n. 120/2018 della Corte Costituzionale e dalla giurisprudenza”. Di qui, la manifestazione di ieri al fine di “sensibilizzare i senatori a ripensare e modificare il ddl in corso di trattazione”.