PESCARA – “L’Abruzzo può essere considerato un laboratorio poiché, in anticipo sui tempi, ha scelto una guida Fratelli d’Italia che come sembra emergere dai sondaggi verrà replicato in Italia con Giorgia Meloni. Se questo è vero, ciò che è accaduto in Abruzzo assume valore di riscontro del programma che il centrodestra offre agli italiani ed è misura della realizzazione dello stesso. Rileviamo una asimmetria preoccupante tra le affermazioni draconiane del centrodestra nazionale sull’energia e ciò che, viceversa, è accaduto in Abruzzo”. A dichiararlo è Gianfranco Giuliante, coordinatore di Futur-A e candidato per l’uninominale al Senato per il Terzo Polo Azione-Italia Viva. “A livello nazionale il partito dei NO viene indicato come male assoluto – prosegue – ha impedito lo sviluppo ed è stato pregiudizialmente contrario ad ogni opera infrastrutturale. Ha detto NO ai rigassificatori, NO agli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti, NO al nucleare”.
“Stupirà, ma in Abruzzo il partito del NO è rappresentato da Marco Marsilio! Per tabulas: ‘la Regione Abruzzo con la presente legge sostiene le azioni dirette alla riduzione dei rifiuti e considera NON prioritario l’uso dei rifiuti come fonte di energia…e ribadisce la volontà di non prevedere la realizzazione di impianti di termovalorizzazione’ – precisa Giuliante –. Questo è previsto al comma 4 dell’articolo 1 della legge 30/12/2020 n. 45. Per altro impugnata dal Governo e censurata dalla Consulta. La legge che pomposamente si autodefinisce ‘Norma a sostegno dell’economia circolare e di gestione sostenibile dei rifiuti’ è stata approvata da Marsilio, dall’intera Giunta e passata prima in Commissione e poi in Consiglio Regionale! É possibile che a tutti sia sfuggito che stavano approvando una legge diametralmente opposta alle indicazioni di Meloni, Salvini e Berlusconi? È possibile che nessuno si sia accorto che quella legge aveva l’impronta digitale e ideologica di Mario Mazzocca, esponente di rilievo di Rifondazione Comunista e di Franco Gerardini, storico Dirigente del Settore Ambiente, e che il boccone avvelenato è stato ‘affidato’ al leghista Nicola Campitelli che ha provveduto a somministrarlo al centrodestra?! È possibile, perché così è andata”.
“Oggi, dinanzi ad una crisi senza precedenti, che tutti gli indicatori preannunciano drammatica, riteniamo che il minimo da poter chiedere a Marsilio è un atto di umiltà…il riconoscimento di un errore e la revoca immediata della legge 45 con la destinazione delle risorse per la stessa previste, insieme ad una revisione virtuosa del Bilancio da scandagliare per trovare nuove risorse, per la costituzione di un fondo per l’emergenza che aiuti le famiglie e le imprese a superare la fase da ‘economia di guerra’ che stiamo vivendo e che per molto tempo ci troveremo purtroppo a dover affrontare. Putin ci raziona? Marsilio se non vuole passare per un ‘Putin de noantri’ abolisca questa legge così da poterlo pensare coerente a Giorgia e non a Vladimir”, conclude Gianfranco Giuliante.