L’AQUILA – “L’emergenza idrica in Abruzzo è grave e, col passare delle settimane, rischia di peggiorare ulteriormente. Anche quei territori in cui, fino a poco tempo fa, sembrava essere scongiurato il rischio di un razionamento idrico, stanno andando in seria difficoltà e si programmano chiusure. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità, lo scorso 17 maggio, l’istanza da me presentata di istituzione di una Commissione d’inchiesta sull’acqua in Abruzzo. Sono passati quasi due mesi e ancora non è stata convocata la prima seduta utile a dare il via ai lavori. Un ritardo che stupisce e che non comprendo vista l’urgenza della problematica. L’Istituzione regionale deve intervenire con ogni strumento a propria disposizione, a cominciare proprio dalla Commissione che può svolgere un lavoro di raccordo tra l’analisi dei problemi e la proposta delle soluzioni, affrontando una volta per tutte un’emergenza che la nostra regione si trascina da anni”. Ad affermarlo è il Consigliere regionale ed esponente di ‘Insieme per il futuro’ Sara Marcozzi, che torna ad approfondire la questione acqua in Abruzzo: “Abbiamo reti colabrodo, con picchi di perdite che superano il 70%, e le conseguenze le pagano sia i cittadini che i lavoratori. Il comparto agricolo è in ginocchio. L’approfondimento recente del Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila attesta che sono circa 2500 le imprese colpite dalla crisi idrica. La siccità che in questa estate sta investendo l’Abruzzo e tutta l’Italia disegnano un quadro allarmante, a cui si aggiungono gli effetti della pandemia e della guerra. Un contesto che non può lasciarci indifferenti”.
“Mi auguro che gli ostacoli burocratici siano superati in fretta e che la Commissione inizi a lavorare il più presto possibile, per recuperare il tempo perso e iniziare un approfondimento complicato ma necessario a mettere ordine, una volta per tutte, nel comparto idrico abruzzese”, conclude Marcozzi.