TERAMO – Si ha sempre più netta l’impressione che il futuro di Sandro Federico in biancorosso sia appeso ad un filo neanche troppo resistente e che, paradossalmente, per restare a Teramo dovrebbe sperare, senza averne la certezza, che l’attuale presidente della squadra di calcio della nostra città, con poteri assoluti, resti nella condizione che gli ha permesso di spendere 8,5 milioni, una cifra che i giornalisti teramani non saprebbero neanche scrivere…

Il fatto che lui stia trattando un futuro diverso, con l’ampliamento o con la cessione del controllo delle quote a terzi, potrebbe essere, quindi, un elemento ostativo: giusto così?

No. Siamo dell’idea che un professionista apprezzato vada confermato a prescindere, perché non sarà mai la figura del D.S., per quanto importante, a disturbare una potenziale operazione milionaria, soprattutto se ha lavorato come meglio non avrebbe potuto. Ricordiamolo, senza un solo euro di costo supplementare, azzeccando l’allenatore e confezionando un pranzo apprezzato da tanti e messo in piedi con i resti della “stagione nobile”. Sarebbero altri, per la verità, i contratti dai quali un acquirente dovrebbe guardarsi bene…

Insomma, oggi il Teramo, che non ha un DS, deve però confidare nel suo buon senso e nella sua professionalità che non verranno meno, ne siamo certi, ma fino a quando? E poi?

Intanto Tentardini e Bombagi sono a Catanzaro, Costa Ferreira è tra Palermo e Potenza, con i rosanero oggi in vantaggio, Pinzauti è vicino alla Pro Vercelli, Lewandowski è attenzionato in particolare dal Perugia, con Cianci (richiestissimo), Diakite, Santoro e Piacentini (altrettanto) che hanno mercato. Tutto questo passa anche per Sandro Federico, il DS operativo per gentilezza, ma senza contratto. Mah…