TERAMO – “Papì, Teleponte o Teramo Calcio?“. Risposta:E perchè non tutto?“. Era l’estate del 1997 alla Foodinvest Group S.p.A. e a dialogare erano i compianti Aristide e Romy Malavolta.

Da quella mini riunione nacquero gli 11 anni di presidenza del Teramo Calcio ed i 13 anni della televisione teramana per antonomasia che, purtroppo, è stata. Tempi diversi, situazioni imprenditoriali diverse, categorie calcistiche diverse, ma il comun denominatore è uno soltanto: televisione & calcio.

Filippo Di Antonio, già editore televisivo é, da ieri sera, il presidente del Città di Teramo. Il binomio funzionerà ancora, perché non ascolteremo più sentir dire “stiamo lavorando per…” ma “… stiamo costruendo un presente come investimento per il futuro“. Presto sapremo della nuova “realtà biancorossa“, dinanzi alla quale esisterà la certezza della continuità: non si vivranno più estati incerte, condividendo o meno quella che sarà la stessa programmazione.

Il Città di Teramo, che ringrazierà sempre chi l’ha creato con la “comprensibile incoscienza” forse necessaria l’estate scorsa, è proprio da questa angolazione che ha svoltato.

Lo scriviamo prim’ancora che vengano illustrati alla tifoseria biancorossa organigramma e programmi, prim’ancora di una riunione fissata a cena tra qualche giorno con gli ex dirigenti, che renderà chiaro il loro ruolo futuro (se esisterà – ndr -), prim’ancora che Teramo conosca fino in fondo il “personaggio” Di Antonio.