TERAMO – Potrebbe valere una decisione già assunta, quella proposta dall’Assemblea di Lega Pro al prossimo Consiglio Federale: è ferma la volontà di 52 presidenti su 59, infatti, che hanno detto basta alla corrente stagione sportiva, per svariati motivi, ad iniziare dai costi e dalla fattibilità dell’osservanza del Protocollo della FMSI, ma non soltanto.

Potrebbe valere altrettanto per quella della promozione diretta in B di MonzaVicenza e Reggina, al pari del blocco delle retrocessioni: qui sono stati favorevoli in 53, gli stessi che hanno riconosciuto valido il criterio del quoziente-punti per la quarta squadra da promuovere in Serie B: sarebbe il Carpi, ma in questo caso qualche dubbio lo nutriamo, vista l’esiguità della differenza di punteggio che intercorre con il Bari, piazza dallo spessore diverso, in tutti i sensi, e quinta complessiva tra i tre gironi.

Nel parlarne con il Presidente del Teramo, Franco Iachini, hanno però avuto il sopravvento le sue prese di posizione circa il futuro del Teramo Calcio: sono motivazioni oramai reiterate nel tempo e che lui non avrebbe più intenzione di accettare, anche se resta molto vigile sulle prossime decisioni del Consiglio Federale e del Governo. “Sono solo una componente – dice – e non voglio andare avanti da solo, senza la presenza concreta, non a chiacchiere, del territorio, avendo vanamente atteso promesse non mantenute con gli Enti che procedano come normalmente un imprenditore non è abituato a fare“.

Chiare le ulteriori allusioni alla mancata voltura della convenzione per il “governo” del Bonolis e alle lungaggini del progetto per la realizzazione di una “cittadella dello sport”. Ci sarebbe stata, sono parole di Iachini, anche un’idea per rispolverare il vecchio, e amato da tutti, Stadio Comunale, ma la cosa non avrebbe avuto seguito e, addirittura, la creazione di una Polisportiva (si pensa con basket e volley – ndr) per un miglior coinvolgimento territoriale.

Insomma, se da un lato ribadisce che parlare del futuro del Teramo Calcio è assolutamente improponibile, dall’altro emerge con chiarezza che nuove idee ce n’erano e ce ne sono. Resta, pertanto, questa situazione di assoluta incertezza che non aiuta a stare meglio nessuno. La tifoseria, la città e, probabilmente, lo stesso Iachini, che un “rischio” lo corre davvero, a prescindere: quello di passare dall’altare biancorosso alle ceneri, nel breve lasso di pochi mesi. Altro record.