ROMA – Queste ultime settimane sono state piene di cose fatte e poche occasioni di incontro: più che parlare io ascolto le vostre domande”, ha detto il premier Mario Draghi in una conferenza stampa a Palazzo Chigi.

“Con che coscienza la gente salta la lista sapendo che lascia esposto a richio concreto di morte persone over 75 o persone fragili?”, ha chiesto Draghi. “Uno può banalizzare e dire: smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani o ragazzi, psicologi di 35 anni. Queste platee di operatori sanitari che si allargano.

Con che coscienza un giovane salta la lista e si fa vaccinare?”. “La disponibilità di vaccini che abbiamo in aprile permette di vaccinare chi ha più di 80 anni, in tutte le Regioni, e in parte chi ne ha più di 70”.

La disponibilità di vaccini non è calata, i numeri sono come prima di Pasqua, sta risalendo secondo il trend previsto. Non ho dubbio sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti“, ha detto il presidente del Consiglio.

“Ho visto Salvini e le Regioni, Anci, poi anche Bersani. C’è un equlibrio. Normale chiedere aperture: la migliore forme di sostegno all’economia sono le aperture, ne sono consapevole. Naturalmente condannare la violenza ma capisco la disperazione a l’alienazione di chi protesta. Voglio vedere nelle prossime settimane di riaprire in sicurezza a partire dalle scuole – ha insistito il presidente del Consiglio -, obiettivo è un mese di presenza“.

‘La stagione turistica? Manca una data. Garavaglia dice a giugno. Speriamo, magari anche prima chi lo sa’, ha aggiunto Draghi. “Non diamo per abbandonata la stagione turistica, tutt’altro”, conclude. “Penso a un piano di riapertura delle fiere e degli eventi: è il miglior messaggio di fiducia al paese. Stiamo guardando al futuro delle prossime settimane”. “Le riaperture dovranno esserci, non ho una data, ci stiamo pensando in questi giorni, dipende dall’andamento dei contagi e dei vaccini“.

“E’ chiaro che ci sono regioni più avanzate nelle vaccinazioni, molte diversità abbastanza insospettabili. Questo dovrà influenzare le riaperture: per le Regioni che sono molto avanti con fragili e i più vulnerabili sarà più facile riaprire”, ha detto Draghi. E sul Lazio: “C’è stato un disguido, che sappia io. Figliuolo è perfettamente al corrente e consapevole e quello è stato chiarito con la Regione Lazio. Sono molto ottimista sull’andamento del piano vaccinale e soprattutto sul clima di collaborazione che c’è oggi tra Regioni e Stato. Figliuolo è attivo, visita un numero di regioni straordinario ogni giorno”.

Poi ancora: “Sul Golden power sono d’accordo con il ministro Giorgetti: va usato quando è necessario ed è previsto dalla legge. E’ un uso di buon senso del golden power”.

LA DIRETTA

“Va ribadito che questo vaccino, Astazeneca, può coprire la popolazione fragili: le scelte fatte fanno riferiemento a eventi trombotici in sede inusuali ma straordinariamenmte rari: 86 casi su almeno 25 milioni di vaccinati”, ha spiegato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli accanto al premier Mario Draghi.

“Le misure stanno funzionando – ha spiegato Locatelli -, anche a fronte di un numero elevato di decessi siamo al secondo giorno consecutivo con un calo di numero di posti letto occupati”.  

Nel pomeriggio, intanto, la Conferenza unificata Stato-Regioni sul Recovery Plan con la presenza del premier. Alla riunione numerosi ministri – tra cui Gelmini, Brunetta, Lamorgese, Franco, Franceschini, Speranza e anche i rappresentanti di Anci (Comuni) e Upi (Province).

Il modello organizzativo del Piano nazionale di rilancio e resilienza prevede due livelli, strettamente legati tra di loro, ha detto il premier Mario Draghi agli enti locali. C’è una struttura di coordinamento centrale che supervisiona l’attuazione del piano. Le amministrazioni sono invece responsabili dei singoli investimenti e delle singole riforme. Il governo intende inoltre costituire delle task force locali che aiutino le amministrazioni territoriali. La supervisione politica del piano è affidata a un comitato istituito presso la Presidenza del Consiglio a cui partecipano i ministri competenti.

Il pacchetto del Piano nazionale di rilancio e resilienza è ambizioso, un’opportunità da cogliere in particolare per la transizione ecologica e digitale. Lo avrebbe detto, a quanto si apprende da fonti presenti all’incontro, il premier al tavolo sul Recovery plan con gli enti locali. L’occasione è unica – avrebbe sottolineato il presidente del Consiglio – bisogna spendere e spendere bene. Le sfide si vincono insieme: voi siete le antenne nel rapporto con i cittadini, avrebbe detto ancora Draghi.

“Nella governance del Recovery plan gli enti territoriali hanno quattro funzioni: Regioni ed enti locali hanno la responsabilità attuativa delle misure loro assegnate; le regioni supervisionano i progetti gestiti dagli enti locali e si assicurano che siano coerenti con le altre politiche regionali di sviluppo; gli enti territoriali partecipano alle strutture di sorveglianza del piano e contribuiscono alla sua corretta attuazione; beneficiano degli interventi di assistenza tecnica e di supporto operativo che arrivano dalle task force”, ha spiegato poi il premier illustrando la governance del Recovery plan al tavolo con gli enti locali.

Nell’ambito della transizione ecologica, investiamo nella tutela del territorio e delle risorse idriche. In particolare, intendiamo prevenire e contrastare gli effetti del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico e accelerare, in maniera decisa, la ricostruzione nelle aree che hanno subito gravi eventi sismici negli ultimi decenni, ha detto, a quanto si apprende, il presidente del Consiglio.

“Il governo ha come priorità aiutare le fasce più povere della popolazione, spesso le più esposte alla crisi del Covid. Quindi nel piano è presente anche un importante intervento di rigenerazione dell’edilizia residenziale pubblica e sociale. Queste misure, insieme al rafforzamento del ruolo dei servizi sociali nazionali e al recupero delle infrastrutture sportive, sono mirate a intervenire sui fenomeni di emarginazione e degrado sociale e ridurre i divari tra le varie aree del Paese”, ha detto, a quanto si apprende Draghi.

“È importante il confronto, ma abbiamo tempi stretti, non possiamo allungare le nostre discussioni all’infinito. Adesso stiamo costruendo il piano, poi ci saranno le fasi altrettanto importanti di attuazione e applicazione. Oggi iniziamo un percorso, che continuerà nelle prossime settimane e che avrà un passaggio finale prima dell’ok definitivo del Recovery in Consiglio dei ministri – ha detto la ministra Mariastella Gelmini agli Enti locali -. Questa è una sfida enorme per Italia. Possiamo vincerla solo come sistema Paese”.  (ANSA)