PESCARA – “Tua, la società del trasporto pubblico locale, nel silenzio assordante, sta nascondendo quello che è accaduto e sta accadendo. In sfregio delle vigenti norme consiglio di amministrazione e dirigenza aziendale hanno obbligato il personale, raggiunti i 62 anni, ad andare obbligatoriamente in pensione. Ma la norma nazionale consente la permanenza, in presenza di requisiti, per raggiungere il massimo requisito contributivo. È vergognoso che consiglio di amministrazione e dirigenza abbiano posto in quiescenza obbligatoria molti lavoratori, anche con solo venti anni di contributi, con meno di 800 euro di pensione. Mi risulta che alcuni dirigenti, nonostante abbiano raggiunto l’età pensionabile, sono stati prorogati, al costo di 100/120 mila euro annui, mentre un lavoratore, che non ha maturato contributi, viene espulso, con gravi conseguenze sulla propria pensione. E puntualmente TUA ha perso davanti al giudice del lavoro ed è stata condannata a pagare 80 mila Euro di risarcimento, con reintegro, per ogni lavoratore. Ora il rischio è che si potranno fare cause a catena a tutti coloro che forzosamente sono stati messi fuori dall’azienda. Ma ora chi paga, il consiglio di amministrazione? I dirigenti? Quante sono le cause perse e quanti potranno fare causa a TUA sulla base di questa sentenza?
Voglio capire anche la Regione cosa ha fatto? Ha esercitato il controllo analogo su queste decisioni in contrasto con la normativa? E’ stata informata?
Con i lavoratori di TUA con i quali ci siamo confrontati, scontrati, ma di certo insieme abbiamo realizzato la società unica del Trasporto Pubblico Locale, che tra sub concessioni e privatizzazione della Sangritana, sta prendendo una brutta piega. E quando si è trattato di pensionamenti noi abbiamo varato misure di accompagnamento economico al pensionamento, tutti ricordano.
A loro dico con la trasparenza di sempre, la prima cosa che faremo come Riformisti e Civici è porre sul tavolo del nuovo Presidente D’Amico il dossier TUA che innanzitutto riguarderà l’operato del consiglio di amministrazione, del direttore generale, dei dirigenti ed assumeremo le decisioni conseguenti” – Camillo D’Alessandro dei Riformisti e Civici a sostegno di Luciano D’Amico Presidente, già sottosegretario ai trasporti nella giunta D’Alfonso –