CIVITELLA DEL TRONTO – “Ieri sera abbiamo partecipato all’assemblea convocata dal sindaco di Sant’Omero, Andrea Luzii, per la costituzione di un Comitato Civico a difesa dell’Ospedale Val Vibrata. Un’iniziativa che riteniamo necessaria, perché, sebbene il tema della sanità pubblica finisca inevitabilmente per intrecciarsi con la politica, dovrebbe essere prima di tutto una battaglia per i diritti e la tutela del territorio”. Così i Consiglieri comunali di Civitella Andrea Sbranchella, Nicoletta Vattilana e Vincenzino Di Luigi. “Come cittadini e consiglieri comunali, abbiamo scelto di prendere parte a questo percorso, perché crediamo che di fronte a una questione così rilevante non si possa restare a guardare. Prendere parte non significa solo esserci – spiegano – ma assumersi una responsabilità civica, perché il diritto alla salute riguarda tutti e non può essere lasciato in balia di logiche di schieramento”.
“L’ospedale di Sant’Omero sta subendo un progressivo depotenziamento, con tagli al primariato e il declassamento di unità operative, che inevitabilmente si traducono in una riduzione del budget. Questi interventi minano la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari per l’intero territorio – continuano i consiglieri – penalizzando i cittadini e compromettendo il diritto alla salute. Una situazione che non può essere accettata passivamente e che richiede una risposta decisa da parte di tutti i rappresentanti istituzionali. In questo contesto, non possiamo non notare l’assenza del sindaco di Civitella del Tronto, che, oltre a essere presidente dell’Unione dei Comuni, ricopre anche il ruolo di presidente del Comitato Ristretto dei Sindaci. Ad oggi, non ha espresso una posizione chiara su una vicenda che tocca profondamente il territorio che rappresenta: un silenzio che non possiamo ignorare né accettare. D’altro canto, accogliamo con favore la presenza all’assemblea dell’assessore al bilancio del Comune di Civitella, Gabriele Marcellini. È un segnale che auspichiamo possa tradursi in un impegno più ampio da parte di chi amministra, perché questa non è una questione di appartenenza politica, ma di diritti fondamentali”.
“Il futuro dell’Ospedale Val Vibrata non può essere deciso nell’indifferenza. Partecipare non è solo un atto simbolico, ma un dovere civico: significa mettersi in gioco e contribuire concretamente affinché i cittadini possano continuare ad avere un servizio sanitario adeguato e accessibile”, concludono Sbranchella, Vattilana e Di Luigi.