TERAMO – Con un settimana di ritardo l’arrivo di Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, a Teramo. Con un’ora di ritardo rispetto al programma, si è presentato alle ore 12:00 in piazza Martiri della Libertà, accompagnato dagli uomini della sua scorta. Ad attenderli il candidato Presidente del centro-destra Marco Marsilio, i candidati consiglieri di Forza Italia, i vertici regionali e provinciale del Partito, oltre a tanti simpatizzanti e sostenitori. Ha risposto subito alle domande dei giornalisti presenti (sotto l’intervista -ndr), prima di salire dal Vescovo Leuzzi per un breve colloquio, per poi recarsi al Caffè Grande Italia dove, circordato dalle persone, si è concesso alle foto di rito, raccontando anche qualche barzellettta.  Ha bevuto un cappuccino, il secondo della giornata: si era infatti fermato poco prima lungo la Teramo-Mare per sorseggiarlo in un autogrill. Massiccia la presenza delle Forze dell’Ordine. E’ poi ripartito alla volta della Camera di Commercio, per incontrare il mondo imprenditoriale.

 

Ecco la trascrizione completa dell’intervista rilasciata ai giornalisti delle testate e delle emittenti televisive presenti.

D: “Torna a Teramo dopo 11 anni. Che sensazione ha?”

Berlusconi: “Io non ho ancora avuto modo di avere sensazioni, mi sono fermato un attimo a vedere le mura romane che mi avevano sempre molto colpito. Oggi non ho tempo di fare un salto al museo archeologico, ma ci tornerò”.

D: “Vede questi cantieri qui intorno frutto del terremoto di due anni fa. Cosa pensa?”

Berlusconi: “Penso che bisogna ricostruire molto più in fretta, adottando quel sistema che noi utilizzammo con successo 10 anni fa. Quello, cioè, di tre turni di otto ore al giorno – sabato e domenica compresi”.

D: “Presidente, queste elezioni in Abruzzo possono cambiare un po’ qualcosa a livello nazionale?”

Berlusconi: “Sono un primo passo, perché poi avremo prestissimo le elezioni in Sardegna, poi le elezioni in Basilicata e altre ancora, in Calabria, etc. Quindi diciamo che iniziare così come abbiamo già fatto con le altre elezioni regionali che si sono tenute dopo il 5 di marzo, vincerle è una cosa buona, che fa bene”.

D: “Che effetto le ha fatto ieri sera stare vicino a Salvini?”

Berlusconi: “Di solito non mi fa effetto stare vicino a dei maschi”.

D: “Senta, lei aveva promesso che sarebbe tornato a Teramo per festeggiare la vittoria di Marsilio. Le ricordiamo che sabato l’altro ci sarà Teramo-Monza. Verrà magari per festeggiare?”

Berlusconi: “Vediamo, può essere una buona occasione per mettere insieme le due cose”.

D: “Presidente, il caso Italia-Francia. È importante una sua valutazione da uomo delle istituzioni”.

Berlusconi: “Sono cose che fanno male, noi… naturalmente io sono un amico della Francia. Ho studiato alla Sorbona, ho lavorato in Francia, e quindi è una cosa che mi spiace, mi addolora anche sul piano personale. Sono cose che non devono succedere”.

D: “Le possiamo chiedere, Presidente, se è deluso dalla conferenza stampa di ieri o confortato dall’incontro?”

Berlusconi: “L’incontro privato è stato come sempre assolutamente cordiale. Non posso dire di essere deluso. Dalle domande che ci sono state rivolte, noi abbiamo potuto dare delle risposte precise. Io soprattutto mi sono potuto soffermare sui punti del programma a cui ho collaborato insieme a Marco Marsilio e ad alcuni nostri candidati. Ho garantito la mia vicinanza alla Giunta e la mia venuta qui, nei mesi successivi all’eventuale vittoria, in cui spero molto. E quindi direi che avrò l’occasione di essere presente per mettere a disposizione la mia esperienza, qualora servisse – che quando penso… dico che è sessantennale ci resto un po’ male – la mia sessantennale esperienza di lavoro e da statista ad una regione molto bella e che lo merita”.

D: “Presidente, sulla Ricostruzione si tornerà indietro, al 2009? E’ stato ripreso quello come modello di riferimento”.

Berlusconi: “Eh sì, è quello il modello che si deve usare e che molti altri Paesi sono venuti a studiare, perchè è l’unico modello che consente di recuperare in tempi molto brevi i danni che la natura ha prodotto”.

D: “Presidente, secondo lei l’Abruzzo da dove deve ripartire?”

Berlusconi: “Deve ripartire dal richiamare qui gli investimenti e dal premiare coloro che già lavorano qui se investono decisamente ampliando le loro aziende. Il problema principale che ho potuto riscontrare, parlando con la gente, è quello della precarietà economica. Il 61%, visto anche un sondaggio, teme per i posti di lavoro. Un giovane su tre è costretto a lasciare l’Abruzzo e a recarsi fuori dalla regione per trovare un lavoro, non tanto magari un lavoro qualificato che in Abruzzo non c’è, ma anche un lavoro qualsiasi. Io ho incontrato due ragazzi a Parigi che facevano i camerieri a Parigi. Quindi ci sono due cose che bisogna assolutamente evitare. La prima è questa: che ci sia bisogno per lavorare di lasciare la regione. La seconda è che ci sia bisogno per farsi curare bene di lasciare anche qui la regione. Quindi i due problemi principali sono: 1) attirare investimenti sia delle imprese esistenti che di quelle che hanno delocalizzato, sia di altre imprese che possono venire per la prima volta in Abruzzo. Con quale sistema? Con quello della fiscalità di vantaggio, cioè applicando a queste imprese che investono qui delle percentuali di tasse inferiori e anche rilevantemente inferiori a quelle normali. La seconda cosa è che bisogna investire immediatamente sul sistema sanitario, recuperando più di 2000 tra medici e paramedici che oggi mancano”.

D: “Ha detto queste cose anche al (candidato, ndr) presidente Marsilio?”

Berlusconi: “Marsilio le conosce benissimo perchè abbiamo lavorato insieme. I punti del programma sono stati stesi insieme, l’ho trovato molto preparato su questi temi. E Marsilio ha questa cosa che forse non è venuta fuori abbastanza durante la campagna elettorale perchè si sono succedute le domande sul fatto che lui risiede a Roma. Marsilio fa parte di una famiglia che era stata costretta a lasciare l’Abruzzo perchè qui non aveva trovato la possibilità di vita e di lavoro. E quindi da sempre guarda all’Abruzzo come alla sua terra, alle sue radici, con una gran voglia di tornarci. Quindi io spero che vinca, che ci possa tornare. Io sarò vicino a lui. E vedrete che le cose in Abruzzo cambieranno.

D: “Continuano ad arrivare allarmi sul fronte economico”.

Berlusconi: “Eh, altroché. Io ne so qualcosa. Ieri il mio gruppo ha perso più di 100 milioni in borsa. E quindi evidentemente siamo toccati tutti, io ne sono toccato come tutti coloro che hanno le azioni delle proprie aziende in borsa. Le banche hanno perso più di un terzo del loro valore, la produzione è stata indicata come una produzione in meno del 5% questa mattina. Quindi diciamo che tutto ciò che i 5 Stelle hanno fatto al governo ha inciso drammaticamente e negativamente sull’Italia, sulla sua produzione e sui suoi cittadini”.

D: “…Salvini ieri ha detto che onorerà il contratto di governo…”.

Berlusconi: “Continua a ripetere questa frase perchè evidentemente deve stare in pace con i suoi compagni di governo. Io sono naturalmente in disaccordo totale”.

D: “Rifarete questa conferenza stampa di coalizione a tre anche in Sardegna? Replicherete anche lì?”

Berlusconi: “Vedremo, penso di sì, penso sia una buona cosa”.