Prima o poi ci diranno i nomi di coloro che, con Fabrizio Di Stefano e con Sara Marcozzi, andranno a misurarsi per l’elezione a Governatore d’Abruzzo: Marco Marsilio e Giovanni Legnini? Probabile, ma non ancora certo. Si vedrà.
Intanto l’assessore regionale uscente, Dino Pepe (PD), l’uomo dai circa 6.000 voti vibratiani, ovviamente, si ricandiderà, nella consapevolezza d’essere politicamente molto più forte di ieri, conscio del fatto che ha saputo rafforzare, e di molto, la propria immagine politica in questa legislatura, nella quasi certezza che raccoglierà consensi importanti anche laddove non aveva potuto registrare gli stessi risultati conseguiti nella “sua” Val Vibrata. Ricordate l’allora PD? Pepe no, Pepe ni, Pepe sì!
E’ certo che la bagarre politica in Val Vibrata è avviata. Saranno sei o sette, forse più, i candidati consiglieri, ma anche qui è formalizzata solo quella di Emiliano Di Matteo (Lega con Salvini), il quale, dopo aver rotto i ponti con il centro-destra, con Paolo Gatti, con Giandonato Morra e, quindi, con Forza Italia e con Fratelli d’Italia, “rientra” nella politica attiva, probabilmente mai abbandonata ma dalla quale, per molto tempo (troppo?), aveva preso le distanze.
E poi ci saranno gli altri competitor: Umberto D’Annuntiis (Forza Italia), Domenico Di Matteo, (Casa Civica), Antonio Lattanzi (Azione Politica), Virginia Maloni (Movimento 5 Stelle) e l’ex Sindaco di Alba Adriatica, Tonia Piccioni (con Fabrizio Di Stefano per le Civiche d’Abruzzo).
Insomma siamo dinanzi a tanti “aspiranti”, che muoveranno oltre 250 persone fidate o delle quali doversi fidare, pronti, tutti, a sorridersi “fintamente” davanti, per poi tornare ad essere più o meno seriosi, più o meno pronti a vincere o non a perdere.
E’ il caso di Umberto D’Annuntiis (Forza Italia): lui non è abituato a perdere, pur essendo cosciente del fatto che Forza Italia non è quella che è stata e che gli avversari di oggi sono di levatura diversa. Ma D’Annuntiis ha un problema politico in più: tutti i candidati consiglieri (eccezion fatta per Pepe e Maloni), hanno fatto parte, in passato, di uno schieramento non di centro-sinistra, quindi, potenzialmente, lo sgretolamento di voti lo si registrerà soprattutto da quella parte.