Ha ragione Agenore Maurizi quando asserisce che a Vicenza la pressione del dover vincere necessariamente sia tutta dalla loro parte. Il Teramo “piccolino” di questo periodo infausto del campionato, infatti (2 punti raccolti nelle ultime 5 gare, delle quali 3 disputate al Bonolis), potrà ottenere un risultato positivo soltanto se riuscisse a giocare la gara perfetta, chiudendo bene tutti gli spazi in fase difensiva, pronto a ripartire per, magari trovare la giocata giusta e sbloccare la partita. Nel calcio può starci perchè ci sta tutto, quindi anche che i più deboli, talvolta, riescano nell’impresa. Di impresa vera e propria, però, dovrebbe trattarsi, anche se non molto diversa da quella che il Teramo passato, riuscì a compiere a Padova, la stagione scorsa. A complicare ulteriormente la partita contro una squadra in gran forma, che viene dal successo di Terni (0-2) che la colloca a 3 soli punti dalla vetta, saranno le assenze, una in particolare, nel Teramo: quella di Ivan Speranza, che avrebbe potuto ricomporre l’affidabile coppia centrale con il rientrante Caidi: invece stavolta a dare forfait è il capitano, ed allora i tre di difesa dovrebbero essere Piacentini–Caidi e Fiordaliso (quest’ultimo preferito ad Altobelli). Mancheranno anche Spighi, Barbuti e Vitale, anche se, dei tre, l’assenza del “titolare” riguarda soltanto l’ex spallino. Recupera De Grazia ed in avanti le conferme di Zecca e di Bacio Terracino appaiono certe, anche per la caratteristiche dei due, ideali in una gara nella quale i biancorossi proveranno a colpire proprio di rimessa. Sarà però importante tenere il risultato ad occhiali quanto più possibile, è ovvio, nella consapevolezza che il Vicenza potrebbe perdere gradualmente fiducia nei propri mezzi col passare dei minuti, ed il Teramo acquisirne, anche dinanzi agli oltre 10.000 che saranno presenti al “Romeo Menti“,