TERAMO – Il rischio di avere coraggio. E’ la sintesi del pensiero del Sindaco Gianguido D’Alberto sulla vicenda del lodo Comune-Ruzzo. Nonostante la nota abbastanza esplicativa, il Primo cittadino ha deciso di indire una conferenza stampa per spiegare, ma soprattutto rispondere, all’opposizione, che in questi giorni lo avevano sollecitato: a Luca Corona, Mario Cozzi, Maurizio Salvi in primis, per fornire risposte sui 15.000 euro da dover pagare per un “capriccio” dello stesso Primo cittadino. Il Sindaco ha risposto con un affondo politico: “Se dovessi applicare il loro metro di valutazione, dovrei chiedere il conto di un arbitrato contro la Team di 3 milioni, proprio a loro, che hanno fatto parte delle precedenti amministrazioni. Vogliamo parlare dei 300.000 di Corso San Giorgio e sui debiti fuori bilanco? Noi ci siamo fatti carico dei disastri del passato per dare un futuro diverso alla nostra città“. Il Primo cittadino prosegue. “L’azione contro il Ruzzo è esercitata a tutela dei cittadini, non per mio capriccio. Le spese della causa sono poi parziali; voglio ricordare che la causa va avanti. Ma poi quello che va inteso è che il tutto è finalizzato a tutelare i cittadini. Noi stiamo cercando di cambiare il metodo relativo alla gestione delle partecipate, perché la politica ha prodotto dei danni enormi al territorio. Le spese di giustizia sono fisiologiche se si intraprende un’azione… bisogna avere il rischio di avere coraggio”. Ma c’è un partito del Ruzzo? (per riprendere un’affermazione pronunciata dall’Assessore Andrea Core). Il Sindaco è laconico “Ci sono posizioni evidentemente a tutela di altre posizioni che non tutelano i cittadini della provincia di Teramo