PESCARA – “Leggere il parere negativo della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale sul controverso progetto di coltivazione di gas sotto il Lago di Bomba ha rappresentato per il WWF Abruzzo, e crediamo per tutti coloro che hanno a cuore il nostro territorio, una gioia immensa”.
A dirlo è il WWF Abruzzo che aggiunge: “Confidiamo che siamo di fronte alla definitiva archiviazione di un progetto che tiene con il fiato sospeso tanti cittadini fin dal lontano 2010 e che ha visto un impegno comune del comitato “Gestione Partecipata del Territorio”, WWF e Legambiente, altre associazioni ambientaliste, amministratori dell’area, della Provincia e della Regione”.
“La società proponente a questo punto potrebbe ricorrere al TAR”, dichiara Fabrizia Arduini, responsabile Energia del WWF Abruzzo, “ma ci sono molti elementi che ci portano a credere che la società lascerà definitivamente quell’area. Ricordiamo la sconfitta che rimediarono al Consiglio di Stato nel 2015, quando impugnarono il primo parere negativo della Commissione di Valutazione della Regione Abruzzo, prima di riprovarci presentando il nuovo progetto. Forse non conoscevano la proprietà commutativa per cui, cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non cambia”.
Il WWF Abruzzo rivolge un sentito ringraziamento allo straordinario gruppo scientifico con cui si onora di collaborare: Francesco Stoppa, Francesco Brozzetti, Giusy La Vecchia, Piero Di Carlo e Loredana Pompilio della Università D’Annunzio. I progetti che trattano combustibili fossili sono estremamente complessi, avere docenti che, a titolo volontario, si sobbarcano il fondamentale studio scientifico per dimostrarne la pericolosità non ha prezzo. E un ringraziamento speciale va a Maria Rita D’Orsogna che, anche questa volta, non ha fatto mancare il suo importante contributo in questa battaglia.
“Le buone notizie sul versante della difesa dell’Abruzzo dalla “petrolizzazione” non finiscono qui”, aggiunge la Arduini. “Oltre alla decisione su Colle Santo – Lago di Bomba, arrivano le scadenze naturali di istanze e titoli minerari quali San Venere in provincia di Teramo, dove il WWF era riuscito a vincere in commissione di Valutazione di Impatto Ambientale, Santa Maria Imbaro in provincia di Chieti e Pescopennataro in provincia di L’Aquila che da anni “giacevano” dormienti. Possiamo ben dire che alla gioia si aggiunge un moto di orgoglio regionale, poiché in terra d’Abruzzo si registra una certa “sfiducia” da parte dei petrolieri, poiché solitamente non demordono facilmente e portano avanti le istanze per anni e anni tra sospensioni e rinvii”.
Per il WWF questi sono segnali che vanno nella giusta direzione. Ma è ancora troppo poco! Si può e si deve cambiare pagina: dobbiamo uscire al più presto dal ricatto mortale delle fonti fossili, tra i principali responsabili dei cambiamenti climatici in atto. Le tragedie di questi giorni sono solo un piccolo assaggio di quanto potrà accadere se non abbandoneremo le fonti fossili e non investiremo nel risparmio energetico e nelle fonti alternative.